Solo un'ultima alba

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  1. SiSiNa95
     
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    CITAZIONE (Kate ~ @ 27/10/2009, 21:48)
    Sono incantata

    appunto siamo shockate sei troppo brava...POSTAAA xd
    :tytu: :tytu: :tytu:
    Potta potta potta
     
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  2. Baby_Roby
     
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    CITAZIONE (Kate ~ @ 27/10/2009, 21:48)
    Sono incantata, questo è il mio corto ma preciso commento...

    Giura *________*
     
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  3. $torta in der holle
     
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    ammore.. ammetto subito che ancora non ho letto la tua ff..ma appena ho tempo la leggo! giuro! anche perchè il titolo mi ha subto affascinata..**
     
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  4. Kate ~
     
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    CITAZIONE (Baby_Roby @ 27/10/2009, 22:54)
    CITAZIONE (Kate ~ @ 27/10/2009, 21:48)
    Sono incantata, questo è il mio corto ma preciso commento...

    Giura *________*

    Giuro, giuro!
     
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  5. [*^sweetchris^*]
     
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    Bellissima *_*
    Ah, ^^ Nuova lettrice^^
    Mi piace ...anche se mi fa stano leggere di Tom in coma!!
    Bella, mi piace!!
    Continu apresto ti prego!!! **
    Complimenti, scrivi benissimo!!
     
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  6. caro483
     
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    continua ti prego!!!
     
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  7. SiSiNa95
     
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    posta posta posta posta posta posta posta posta posta posta
     
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  8. *°Nicky°*
     
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    Bill è pazzo! U_U

    Comunque devi postare al più presto possibile perchè anch'io come Bill sto impazzendo...di curiosità però! ;)

     
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  9. Baby_Roby
     
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    Ohh,ho perfino tre nuove lettrici!! *-*
    Sono appena tornata da una giornata a Palermo,ma se ho tempo aggiungo un nuovo capitolo,promesso :)
     
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  10. SiSiNa95
     
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    ecco brava posta posta posta posta posta posta posta posta posta posta posta posta
    SPOILER (click to view)
    sono ripetitiva? nooo vero?
     
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  11. SiSiNa95
     
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    ciao...sai che ti dico??
    posta
    ma che novitààààà xP
     
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  12. Baby_Roby
     
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    Per la gioia di Sisina...^^"


    Bill continuò a fissarla in quel modo per molti secondi, senza che Eva riuscisse a spiegarsi il perché di quello sguardo, di quel silenzio.
    “Bill...?”
    L’approccio orale si rivelò pressoché inutile. Le sue labbra si mossero senza che ne venisse fuori niente più che un fiato e poco dopo, lui volse il viso e si chiuse la porta dietro di sè. Neanche Simone trovò il coraggio di fermarlo mentre lo guardava allontanarsi lungo il corridoio come un’ombra nella notte.
    “Georg?”
    Georg era completamente assente, quasi non si accorse delle piccole mani che lo strattonavano con delicatezza.
    “Georg.”
    “...Cosa?”
    Eva sospirò
    “Scusa. Perché Bill mi ha guardata in quel modo?”
    “Bill?”
    “Bill, sì! Ma che succede, che hai?”
    “Niente...non ho niente. Bill è solo scosso per via di Tom. Non ha nulla contro di te.”
    C’era da chiedersi come mai Georg fosse andato a pensare una cosa del genere, visto che Eva non l’aveva menzionata. Non riusciva a scacciare l’idea che lui le stesse nascondendo qualcosa, e che prima o poi, questa sarebbe esplosa sotto i suoi occhi. Decise di lasciar correre. Si guardò intorno con aria confusa e sussurrò a Georg:
    “Ma perché stiamo tutti qui? Bill è uscito, possiamo entrare!”
    “Ha chiuso la porta...”
    “E allora?”
    “Se avesse voluto lasciarci entrare l’avrebbe lasciata aperta.”
    Eva ascoltò quella frase sbigottita.
    Qui...non c’è...solo...Bill.” Sillabò
    “Eva! Neanche per me è così facile! Credi che stia bene? Credi che sia felice di vedere uno dei miei più cari amici in coma in un cazzo di letto da cui non sono neanche certo che si rialzerà, e non avere neanche la possibilità di vederlo? Credi...che lui non mi manchi già?” mentre parlava la sua voce divenne improvvisamente tremante, ed Eva potè vedere chiaramente i suoi occhi verdi colmarsi di lacrime.
    “Georg...”
    Lui sospirò profondamente e si asciugò frettolosamente gli occhi senza rispondere.
    “Mi dispiace così tanto...scusami...”
    “Lasciami perdere.”
    E senza una parola sparì in fretta nella stessa direzione di Bill, mentre i capelli un po’ increspati si agitavano sulle sue spalle. Il senso di colpa e soffocamento che avvertiva Eva fu tale che dovette portarsi una mano sugli occhi.


    Il gigante buono stava appoggiato a una parete, e piangeva. Sommessamente, tirando spesso su col naso in modo rumoroso. Si strofinava di continuo gli occhi, ma nessuno avrebbe potuto fermare le lacrime che venivano giù prepotentemente, inesorabili.
    Le telecamere riprendevano solo una parte di quello che era il rapporto tra Georg e Tom, quella di due ragazzi che scherzavano e si punzecchiavano tutto il giorno. Ma in realtà c’era molto di più, un’amicizia solida e un affetto profondo. Tom era il bambinetto pestifero che stuzzica continuamente il fratello maggiore, sapendo bene che questi non alzerà mai un dito su di lui, per troppo affetto e maturità. E Georg era esattamente come quel fratello maggiore che sopporta docilmente gli scherzi della piccola peste, a cui non aveva mai risposto, che non aveva mai rinfacciato, per i quali tantomeno, se l'era presa. Quando si erano conosciuti, Tom era un ragazzino pieno di sogni ma con poca esperienza e lui, insieme a Gustav, era stato quello che aveva fatto sì che questi sogni si concretizzassero. Poi Tom era cresciuto, era diventato famoso, ricco, il sogno delle ragazze di tutto il mondo. Cercava ogni occasione per provocarlo e prendersi gioco di lui, ma sempre in modo affettuoso e senza mai arrivare alla cattiveria, e per questo Georg aveva accettato il suo modo di fare, prendendo talvolta parte ai suoi stessi scherzi, senza dimenticare che quel gigante che ora lo superava di una testa, era stato anche lui un quattordicenne inesperto e sognatore, con i rasta e le magliette larghe, con i suoi successi e, come tutti, con i suoi fallimenti.
    Come quel fratello, Georg vedeva in Tom l’eterno bambino e come tale lo amava.
    Quando finalmente riuscì a calmarsi e a smettere di piangere decise di tornare indietro. Voleva scusarsi con Eva per come l’aveva lasciata, ma al primo angolo svoltato la trovò in piedi davanti a lui con le mani intrecciate, che non cessava di tormentarsi. Alzò lo sguardo su di lui e lo abbracciò di slancio, appoggiando la testa sulla sua spalla.
    “Scusa, scusa, scusa...”
    “Eva, che fai?” istintivamente le portò una mano sulla testa, accarezzandola.
    “Mi dispiace, sei l’unico che si preoccupa di me, si prende cura di me, non ho il diritto di tormentarti con i miei problemi. Sono stata...così egoista, mi dispiace...”
    “Basta, non ce l’ho con te.”
    Eva sospirò e scosse la testa, scogliendo l'abbraccio.
    “Non mi importa, scusa lo stesso.”
    “Andiamo...”
    E in silenzio raggiunsero il gruppo, proprio nel momento in cui Bill poggiava la mano sulla maniglia, probabilmente si era allontanato per andare in bagno.
    “Bill!” chiamò Georg.
    Lui si volse a guardarlo con espressione vuota, indecifrabile.
    Era difficile, ma qualcuno doveva parlargli. Georg si avvicinò, pronto al peggio, Eva potè solo intuire la conversazione che ne seguì.
    “Come stai...?”
    Bill lo guardò in silenzio e scosse la testa di un centimetro. Da quando Tom era arrivato in clinica non aveva più aperto bocca.
    “Forse dovresti riposare un po’...” vano tentativo. Georg sapeva che non sarebbe bastato questo ad allontanarlo da lì, infatti Bill si girò verso la porta ignorandolo apertamente, pronto a rintanarsi in quella cella, accanto a Tom.
    “Bill.” Fu costretto ad afferrargli un braccio per fermarlo “Perché non fai entrare un po’ gli altri? Tua madre, Gordon, Andreas, Gustav...” esitò “Eva è arrivata stamattina e non l’ha ancora visto.”
    A questo punto l’espressione di Bill cambiò, diventando all’improvviso dura e cattiva. Tutti nel corridoio seguivano quello che in realtà si stava rivelando un monologo di Georg, con un misto tra attenzione e inquietudine. Simone si alzò in piedi per avvicinarsi ai due. Eva si sorprese di vederla così forte e risoluta in una situazione del genere.
    “Bill...” posò una mano sul braccio del figlio tentando di attirare l’attenzione, ma, al contrario, lui si voltò dall’altra parte, rifiutando anche il contatto visivo.
    “Bill.” Ripeté più decisa, e stavolta lui ruotò la testa verso di lei, pur continuando a fissare il muro, segno del fatto che la stava ascoltando “Bill, non puoi continuare così. Hai bisogno di farti una doccia e dormire qualche ora.” A queste parole Bill sbuffò forte, ma Simone non si lasciò impressionare “E inoltre noi tutti siamo qui per Tom, devi concederci del tempo.”
    Eva assisteva alla conversazione in silenzio, non aveva idea di cosa si stessero dicendo. Sperava che Georg le desse spiegazioni ma lui sembrava troppo attento per degnarla di uno sguardo.
    “Solo poche ore, Bill, e sarà tutto per te” mormorò Simone in tono materno.
    Passarono alcuni secondi di silenzio, poi Bill si liberò lentamente dalla presa di sua madre e rientrò in stanza guardandola negli occhi. Aveva capito.
    Eva si accasciò ancor più sulla sedia: per quanto ne sapeva lei, Bill se ne era nuovamente infischiato delle loro richieste. Simone sospirò e tornò lentamente al suo posto accanto a Gordon, che la guardava con aria apprensiva; Georg prese a massaggiarsi la fronte perchè la testa gli scoppiava, poi si avvicinò a Eva.
    “Credo che ci lascerà entrare” le sussurrò. Lei alzò lo sguardo scettica.
    “Cosa te lo fa pensare? Si è richiuso dentro come prima! Non ci permetterà mai di avvicinarci a Tom!”
    “Non è così, Simone gli ha parlato, credo che abbia ceduto. Vuole solo qualche altro minuto, è difficile per lui staccarsi da Tom.”
    Eva sospirò di nuovo e appoggiò la testa su una mano
    “Mi sento così frustrata...”
    “Sta’ tranquilla.”
    “Non ci riesco. Io sono arrivata qui stamattina col solo pensiero di...vederlo...e ora tutto quel che ho è una porta chiusa, Bill non vuole farmi entrare e per qualche strana ragione non vuol neppure sentirmi nominare. Se anche decidesse di uscire io sono tra tutti quella col minor diritto di entrare, e quel che è peggio è che questo è giusto, e io non posso far nulla per ribellarmi, non ne ho il diritto!”
    Georg ascoltò il suo sfogo in silenzio, senza saper che dire. Ogni parola di Eva era dannatamente vera, e lui non voleva mentirle. Lei sospirò.
    “Possiamo andar via un secondo? Solo un secondo.”
    “Certo...” Georg fu piuttosto spiazzato dall’offerta. Eva si alzò stancamente dalla sedia tendendogli la mano, Georg fece per afferrarla, ma quando fu abbastanza vicino lei gli circondò la vita con un braccio, poggiando la testa sulla sua spalla come sempre. Si allontanarono un po’ nei corridoi, poi Eva si mise di fronte a lui e lo abbracciò forte.
    “Eva?”
    Non ottenne risposta. Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, le portò una mano sul capo e prese a carezzarle i capelli, mentre lei lo lasciava fare, arrendevole e docile come un cucciolo abbandonato.
    Passarono alcuni secondi e Georg all'improvviso piegò le gambe, trascinando Eva verso il basso, e si sedette sul pavimento. Eva, con le gambe distese per terra, gli siedeva ancora in grembo, senza vergogna, senza imbarazzo. Georg era l'unico lume di speranza che la guidava attraverso quel tunnel di oscurità, e lei vi si affidava in maniera cieca, senza porsi domande. A fatica, prese fiato e cercò di parlare.
    "Hai mai provato la sensazione...di camminare su un filo, in bilico, senza luce?"
    Lui riflettè sulla domanda
    "Probabilmente adesso sto sentendo qualcosa del genere. Ma so che per te dev'essere anche peggio, visto che, a parte Tom, non c'è nient'altro che ti leghi a questo posto, queste persone..."
    "No, questo non è vero. Ci sei tu, c'è Gustav...e c'era Bill, prima che arrivassi qui...Sai il fatto qual è?" aggiunse all'improvviso "Nella famiglia di Tom nessuno mi ha mai veramente accettata..."
    "Eva, non puoi dire una cosa del genere, Simone ti ha accolto nella..."
    "No, Georg, tu non sai di che parli. E' una sensazione, lo capisci, io lo so che in realtà loro non mi hanno mai voluta. Perchè erano abituati al Tom sciupafemmine, poco serio, e forse speravano che, quando avesse messo la testa a posto, avrebbe scelto una ragazza...diversa da me. Non so, magari del suo stesso paese, che parlasse quanto meno la sua lingua. O forse volevano una ragazza più semplice, acqua e sapone, non una Barbie come me..."
    "Eva, stai dicendo un mucchio di sciocchezze, tanto per cominciare Simone non è il tipo da fermarsi alle apparenze e farsi condizionare da queste idiozie, voglio dire, guarda che figli che ha! Avrebbe dovuto ripudiarli già solo per il modo in cui si vestivano! E poi, cosa c'entri tu, cosa c'entra il tuo aspetto?"
    "Georg, la verità è che nessuno ha mai creduto al mio amore per Tom. Pensavano tutti che io fossi solo la bellona di turno che puntava ai suoi soldi e alla sua celebrità, ed erano tutti pronti a scagliarmisi contro se mai Tom fosse stato male per causa mia, se gli fosse successo qualcosa."
    A quelle parole Georg si irrigidì, lei sgranò gli occhi spaventata.
    "Cosa ho detto? E' successo qualcosa, è per colpa mia che Tom ha avuto l'incidente?"
    "Dio, Eva, che cosa orribile da dire, smettila adesso!" si portò una mano davanti al viso come se il suono di quelle parole fosse insopportabile per lui, ma questo non fu sufficiente a rassicurare Eva "Ascolta. Sei solo preoccupata per quello che è successo a Tom, vedi le cose in modo distorto, ed è comprensibile. Nessuno ha mai messo in dubbio il tuo amore lui...io ci credo. E anche la sua famiglia, e i suoi amici. Non ti devi preoccupare di questo..."
    Ma lei quasi non lo ascoltava, sentiva che Georg parlava in quel modo solo per tenerla buona.
    "Lasciamo perdere..." si arrese, e appoggiò nuovamente la testa sul suo petto sperando di riuscire a trovare finalmente un po' di pace.


    Quando tornarono dagli altri, Eva vide che Simone, Gordon, Andreas e perfino David Jost fissavano lei e Georg con aria inquisitoria, come una coppia di amanti clandestini. Solo due persone le apparvero un po' più miti nell'atteggiamento, Gustav e Jörg Kaulitz, che tuttavia li osservavano con molta attenzione.
    Eva arrossì. Ripercorse con la mente l'intera giornata alla ricerca di qualcosa, una qualche azione che dovesse farla sentire in colpa, che giustificasse quelle occhiate, quel suo improvviso senso di disagio, ma non trovò nulla, e questo la fece sentire doppiamente vulnerabile. Per di più, non appena si trovarono di fronte agli altri, Georg lasciò immediatamente il suo braccio e tornò a sedersi, rivolgendole solo un'occhiata fugace.
    Ad un tratto, però, l'attenzione di tutti fu catturata dal suono della porta bianca che si aprì per la seconda volta. Bill comparve nel corridoio fissando la madre con gli occhi spalancati. Eva si chiese come poteva Simone mostrarsi così forte con lui: di fronte a uno sguardo del genere, Eva vi sarebbe sicuramente annegata, impotente. Ed era triste vedere come il ragazzo con cui aveva condiviso molti pomeriggi e ore felici, con cui aveva chiacchierato e scherzato anche al telefono, il ragazzo che l'aveva incoraggiata a non aver paura ed era stato un po' il "cupido" di lei e Tom, ora le ispirasse un enorme senso di terrore e soggezione.
    "Zwanzig minuten." dichiarò Bill, puntando un dito verso la madre, che annuì e si alzò, vacillando per la prima volta; Gordon si alzò in fretta e le poggiò una mano sulla spalla mormorando a bassa voce, ma lei annuì rapidamente e si scostò con gentilezza. Prendendo fiato, si avvicinò alla porta bianca ancora socchiusa e la varcò richiudendola alle sue spalle, mentre Bill, come tutti in quel corridoio, sbirciava ancora avidamente all'interno.
    Quando Eva guardò Georg con aria interrogativa, lui mosse le labbra sillabando silenziosamente la frase "Venti minuti".
     
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  13. SiSiNa95
     
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    bella bella ma sei un mito tesòòò cosa posso dirti??? posta ahahahah xD questa ficcy mi sta appassionando sempre di più
     
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  14.  
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    23/07/2011 - 18/08/2011

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    Hai ragione Roby,in questa FF Georg è un ragazzo meraviglioso e maturo... il braccio destro di Eva!

    CITAZIONE
    Le telecamere riprendevano solo una parte di quello che era il rapporto tra Georg e Tom, quella di due ragazzi che scherzavano e si punzecchiavano tutto il giorno. Ma in realtà c’era molto di più, un’amicizia solida e un affetto profondo

    Secondo me,il rapporto tra loro due,è proprio cosi...
    Non capisco Bill,capisco che sta male per il fratello,ma si comporta da Egoista,ma per quale motivo?
    Bravissima Roby!!
     
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  15. [*^sweetchris^*]
     
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    Bellissima davvero bella *_*
    Non capisco neanche io, perchè Bill si comporta così??
    Eva dai su!! Coraggio!!!
    Che dolce Georg ... è bello contare su amico così! ^^
    Posta presto, ok?
     
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113 replies since 26/10/2009, 18:30   1441 views
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