E se...?

[Georg Listing]-PG13-AU, Adult Content, Lime, What if...?

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    E se...? by Helly_Kaulitz(ragasimpa) is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

    Disclaimer: Georg Listing non mi appartiene in nessun modo alcuno.
    Ogni fatto descritto all'interno di questa storia è puramente inventato e assolutamente non a scopo di lucro.


    Autore: Helly_Kaulitz (ragasimpa)
    Rating: PG13
    Avvisi: AU, Adult Content, Lime, What if...?
    Genere: One Shot, Generale



    Salve ragazze!
    Allora, prima di leggere questa FF volevo solo dirvi che questa che ora è una One Shot non doveva che essere un Off Topic di Inaspettatamente Amore, la mia FF secolare, e questo OT è nato fra gli scleri miei e della mia best (LallaLovesBassists) xD
    Ne parliamo così tanto che alla fine ne escono le cose più idiote e dato che lei voleva che io facessi una certa cosa con l'Hobbit... L'ho diciamo accontentata!
    Capirete tutto anche se non avete letto la storia originale ^^
    Tutto qua, buona lettura <333

    E se…


    Stavamo a casa mia.
    Tom non c’era e Georg doveva parlarmi. Non avrei mai saputo bene di cosa fino a che…
    Eravamo in camera mia, avevo appena finito di fare il letto. Georg era seduto vicino a me, una mano sul mio ginocchio, mi sentivo strana, c’era un bizzarro e imbarazzante silenzio e non ne capivo il perché.
    << Allora… Di che cosa volevi parlarmi? >>, gli spostai le mani dal mio ginocchio, ma lui non esitò a rimettercele. Non lo spostai una seconda volta.
    Ero imbarazzata, cominciai a tormentarmi le mani, tirandomi le dita e stringendo loro la pelle. Georg poggiò una sua mano sulle mie.
    << Che hai? Sei tesa… >>. Ebbi un sussulto a quel contatto improvviso e mi venne da arrossire, non sapevo neanche perché.
    << Non sono tesa… Solo… >>. Georg mi si avvicinò. << Non capisco questi contatti >>.
    << Voglio solo… Sentirti >>. Georg si avvicinò al mio viso e mi passò una mano sulla guancia sotto i miei capelli. Chiusi gli occhi senza capire perché.
    << Georg >>, dissi. << Fermati >>, poggiai la mano sulla sua e mi passò un brivido lungo la schiena. Misi a contatto le nostre fronti e respirai il suo stesso respiro.
    << Perché? >>, ansimò lui.
    << Perché… Perché sì, cos’è ‘sta roba, dai… Non va bene. Non si fa >>.
    << Perché? Hai paura che torni Tom?... >>, sussurrò con la sua vociona sexy.
    << No… >>, risposi timidamente. << Io amo Tom. Tu non ami Ila? >>, chiesi.
    << Certo >>, rispose risoluto e avvicinandosi ulteriormente al mio viso. Le nostre mani erano ancora a contatto sulla mia guancia e l’altra mia mano stava sul mio ginocchio. Scostai la testa con uno scatto e la poggiai nell’incavo del suo collo. Georg mi spostò i capelli e cominciò a baciarmi sul collo. Lo spostai subito.
    << Che diavolo fai? >>, lo accusai come se avessi appena riacquisito il senno della ragione.
    << Hell dai…. >>.
    << Ma dai cosa? Sei scemo?! >>. Io mi allontanai e lui si avvicinò.
    << Dai… >>, iniziò. << Wow… Che bella sei >>.
    << Listing per favore!!! >>, presi a ridere.
    << No davvero… Non ti dico proprio niente?... >>, si avvicinò ancora al mio viso e le sue labbra screpolate strisciarono contro le mie. Un colpo al cuore. Cominciai a boccheggiare a vuoto assieme a lui. La distanza era davvero minima, non sapevo per quanto avrei resistito.
    << Tom arriverà da un momento all’altro… >>, biascicai finendo con la testa sul cuscino, stesa sul mio letto con Georg affiancato a me.
    << Chissene frega >>, sbottò ansimante e premendo le sue labbra sulle mie. Non ci misi nulla a sciogliermi contro di lui. Chiusi gli occhi e ricambiai lo stampo. E gli stampi successivi. Ma poi il pensiero di Tom mi fece smettere.
    << No, ti prego… >>.
    << No… Perché lo vuoi >>.
    << No… No… >>.
    << Dai… Una volta soltanto >>.
    << Georg… Dai >>, dissi. Ma la sua mano si insinuò sotto la mia maglia. << Georg… >>, ansimai. << No cioè, Georg! >>, ripetei arrabbiata.
    << Hai sbagliato i toni, piccola Helly? Mi sembrava un sospiro prima >>.
    << Non è vero! Tu… Argh! Che nervi che mi fai venire!!! >>. Gli tolsi velocemente la mano da lì e lo abbracciai. << Questo va bene. Solo questo >>, dissi io respirandolo. I suoi capelli emanavano un odore buonissimo. Forse non avrei dovuto pensarlo.
    << Ti piace? >>, chiese.
    << Cosa? >>.
    << L’odore dei miei capelli… Non fai altro che annusarmi >>.
    << No! Non è così! >>. Mi staccai, ma Georg spinse la ma fronte contro la sua e i nostri nasi si sfiorarono. Mi mancò un colpo al cuore.
    << Georg… >>, tentai di staccarmi da lui, ma quella vicinanza non mi dispiaceva poi tanto. I suoi occhi brillavano rispetto ai miei. Ad un certo punto il silenzio parve ancora più buio e lentamente, Georg si avvicinò a me. Stavo impazzendo, le nostre labbra erano quasi a contatto, mancava quel poco per congiungerle. Non ce la feci. Mi appiccicai alla sua bocca e prima che me ne rendessi conto eravamo già a pomiciare stesi sul letto. Cominciammo a baciarci animalescamente e Georg si mise su di me, prendendo a leccarmi anche il collo. Iniziai ad ansimare verso il piastrato. Georg smise di leccarmi il collo e riprese a baciarmi.
    << Non sai quante volte ho immaginato di farlo >>, bisbigliò fra le nostre bocche, baciandomi ancora.
    Una fitta al cuore. No, non era quello che dovevo fare. Non potevo fare questo a Tom, lui era innamorato di me e io di lui. Lo fermai.
    << No Georg.. Cè Tom >>.
    << È la seconda, terza volta che lo dici… Però continui a ricambiare le mie attenzioni. Perché? >>.
    << Ho sbagliato >>, mi giustificai.
    << Tutte le volte? >>.
    << Certo >>, risposi risoluta. Georg si abbassò sul mio volto, ma non mi baciò.
    << D’accordo, vedremo se è vero. Io resterò qui, a questa minima d’istanza e se non farai niente, se non mi bacerai.. Allora me ne andrò >>.
    << Georg non fare il teatrale, così è meschino >>.
    << Se non ti piaccio non lo è, basta che non mi baci >>. Credevo di non farcela. Georg muoveva il capo su di me respirando sulle mie labbra e io avevo una voglia di togliergli quel respiro… Ma dovevo provare a resistere. Non era una cosa che avrei dovuto fare.
    Cazzo. Non avevo mai visto Listing come qualcosa di diverso dal buffone del gruppo, ma ultimamente… Qualcosa era cambiato. Passarono vari minuti di silenzi interrotti da forti sospiri. I suoi occhi verdi erano socchiusi,ma potevo comunque sentirli su di me. Non riuscivo più a resistere, il mio cuore stava esplodendo.
    << Va via >>, lo pregai senza fiato.
    << No >>.
    Fu un attimo.
    Lo baciai con foga avvolgendogli il collo con le braccia e rotolai su di lui.
    << Avevi detto di andarmene >>, protestò sarcastico ,mentre io gli stavo alzando la maglia per baciarlo sul petto.
    << Sta’ zitto >>, risposi mordendogli un capezzolo. Georg emise un gemito e mi sfilò la maglietta lentamente mentre io stavo “circumleccando” il suo capezzolo. La sua mano accarezzò dolcemente la mia schiena e mi passarono un sacco di brividi. Sorrisi e lo baciai. Mi accasciai su di lui per un attimo e mi feci abbracciare.
    Sentire i nostri corpi a contatto mi fece sentire molto bene.
    << Non dirlo a Tom >>, gli sussurrai. Lui sorrise.
    << Non dirlo a Ila >> , ribatté. Gli baciai la guancia e fummo poi travolti dall’amore. Sfilai i suoi jeans con un po’ di fatica e, una volta privato dei suoi boxer, cominciai a baciarglielo. Baciarlo soltanto. Georg mi accarezzò il capo e poi io risalii su di lui. Avevo ancora le mutande al loro posto. Georg mi poggiò le mani sui fianchi e cominciò a toccare le mie ossa del bacino un po’ all’infuori. Io ebbi degli spasimi assurdi, brividi che mi attraversavano da capo a piedi, ma niente fu paragonabile a quando io e Georg cominciammo a farlo. Lui era sopra di me, a missionario, e il suo enorme pene si infilava e si sfilava nella mia cosa. Gli strinsi la schiena tutto il tempo infilzando di tanto in tanto le mie unghie sulla sua pelle. Georg era proprio un animale!!! Ansimava così forte che sembrava ruggire. Era un leone, sembrava non averne mai abbastanza e gli piaceva da morire ogni volta che mi inarcavo. Si mordeva le labbra e godeva liberamente. Le spinte si fecero sempre più veloci, non violente però, ma l’essere sottomessa da lui… Mi eccitava. Listing non me l’ero mai immaginato così. Ciò era strano, ma comunque piacevole.
    Georg stava per venire, io c’ero quasi e lo pregai di non uscire. L’Hobbit venne nel preservativo e io su di esso: non riuscivo a credere a quello che avevo appena fatto, anche se… Georg era magnifico. Scese e io mi strinsi a lui, completamente nuda. Cominciai a disegnare dei ghirigori fantasiosi sul suo petto e Listing mi afferrò la mano. Alzai lo sguardo sul suo viso.
    << Dio… sei stata bravissima. Pallina… Ora capisco perché Tom ti ha tenuta stretta! >>, sorrisi e dissi:
    << Grazie, ma non chiamarmi Pallina. Solo lui può e comunque pure tu… Cazzo. Sei un superdotato! >>. Georg prese a ridere come un orso e mi abbracciò più stretta.
    << Sei stupenda, bellissima… Favolosa >>.
    << Dai Listing… >>.
    << Cos’è ti vergogni di questo e non di farlo con me? E poi mi avevi detto di no! >>.
    << Vabbeh… Che c’entra >>, arrossii. Georg sospirò pesantemente.
    << Vabbeh, eeeh… Racconterò a Tom di quanto sei fantastica a letto! >>.
    << Noooo! >>, lo picchiai per scherzo e cominciammo a giocare tra noi, gli diedi svariati pugni sulle spalle fin quando lui riuscì a bloccarmi i polsi e a ribaltarmi sul materasso salendo su di me.
    Ci fissammo per un attimo eterno.
    Io con sguardo arrabbiato per aver perso, lui con quel sorriso in volto che lo rendeva tanto bello.
    << Smettila di guardarmi >>.
    << Mi piace guardarti >>,
    << Beh smettila >>, scherzai rimproverandolo. Georg alzò un sopracciglio.
    << Conosco un modo… >>. L’Hobbit si abbassò su di me e posò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e infilai la lingua sulla sua bocca, cercandola. Presto essa strisciò con la mia e un piacere eccelso mi pervase lungo tutto il corpo.
    Non avrei mai saputo ciò che era successo quel giorno per farci arrivare così oltre, ma una cosa di cui ero certa era che quell’evento non lo vissi una volta sola, ma una volta a settimana per i successivi anni.
    Georg era un tipo favoloso, stupendo e certe volte… Mi dava delle attenzioni che Tom non mi dava.
    Ero certa che non avrei mai smesso di farlo con lui, perché era quello che volevo e se la promessa che c’eravamo fatti era “questa è l’ultima volta”, beh… Quell’ultima volta ci sarebbe stata, ma tutte le volte.
     
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