Take me way;;

Georgx Bill One shot

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  1. • Vanny ~
     
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    Titolo: Take Me way;;
    Autore: Vanny
    Genere: Romantico
    Raiting: G/PG
    Avvisi:Fluff
    Pairing: georgxBill
    Riassunto: -- 2008/2009 --
    Tutti i personaggi realmente esistenti non sono di mia proprietà. I personaggi e le storie originali sono di proprietà dell'autore. L'autore non ha assolutamente alcun'associazione con i proprietari, autori, prouttori o creatori di qualsiasi materiale a cui questa storia è ispirata. Non è intesa alcuna violazione di copyright. Questa storia viene qui pubblicata senza fini di lucro.

    note; assolutamente vecchissima, non ho cambiato niente se non per correggere. XD.

    Take me way;

    "Georg ti muovi !" tornai a fissare quegli occhi castani, talmente belli, talmente impossibili, distolsi subito lo sguardo trovando molto piacevoli gli ornamenti del tappeto sotto il tavolo, "eccomi" aggiunsi con un tono di voce fiacco. Mi alzai sistemandomi le pieghe della maglia, posai il basso nella custodia e prendendo forza nel braccio lo tirai su, mi guardai in torno alzando un sopracciglio. Questo era stato il primo backstage dove i Tokio Hotel avevano suonato.
    Certo, questa vita da star era fantastica, ma nello stesso momento stancante, la libertà che prima avevano, ora si era volatilizzata, insieme alla loro privacy. Avere una giornata senza fotografi era come chiedere la luna, era tutto ripetitivo e, oltretutto, non si poteva dare la colpa a nessuno, quella vita l’avevano scelta loro, nessuno se ne pentiva, però una giornata da esseri normali la desideravano ardentemente. Mi chiusi la porta alle spalle tralasciando questi pensieri e raggiungendo a grandi passi Bill, era altrettanto stanco, teneva le mani in tasca e non si curava di controllare dove mettesse i piedi, lo sguardo perso nel vuoto, in un’espressione vuota. Lo guardai con più attenzione, era difficile trovarlo così stremato, di solito alla fine di ogni concerto, se andato bene, saltellava fino all’hotel, precisamente fino alla stanza del suo hotel, continuando a ricordare a tutti che era grazie a lui che anche quell’esibizione era perfetta. Si era ritoccato il trucco, aggiustandosi la matita, i capelli li aveva lisciati tenendoli sotto un cappello di lana, comprato qualche mese prima in Francia.Si era anche cambiato gli abiti, si era messo una camicia nera attillata, come al solito teneva chiuso solo la parte di sotto, lasciandosi il collo scoperto, e un jeans scuro, che andavano sfumandosi verso il basso di un bianco- grigiastro. Aveva messo i suoi stivali preferiti. Bill si girò squadrandomi e alzando un sopracciglio. Alzai le spalle accennando un sorriso.
    Il moro si girò sentendosi osservato, distolsi all'istante lo sguardo.
    "Che palle" la voce di Bill mi fece rabbrividire, mi girai verso di lui scettico "cosa hai?" chiesi corrugando la fronte.
    "Sono stanco " sbuffò buttando dietro la testa e sistemandosi la borsa sulla spalla. Risi dolcemente assentendo "Non vedo l'ora di arrivare in hotel" aprii la porta e lasciai passare il moro.
    "ti piacerebbe, il nostro caro manager ha, gentilmente, accettato l'invito per una festa privata".
    Lo guardai perplesso, possibile che David ci continuasse a tartassare.
    Sbuffai mettendomi una mano dietro il collo e lagnandomi.
    "Georg...?" Di nuovo mi girai verso di lui aspettando che continuasse. Notai uno sguardo malizioso; e con un sorriso beffardo mi afferrò per un braccio e avvicinò le sue labbra al mio orecchio - anche se nessuno da dove stavamo noi poteva sentirci -, il sangue mi ribolliva nelle vene. "che ne dici se noi saltiamo questa insensata festa, sicuramente Tom non mancherà per via delle ragazze e Gustav, sai che lui è sempre preciso e non manca a nessun appuntamento ".
    Ci pensai, da solo con Bill, ormai era da un anno che aspettavo un'occasione del genere, fino ad' ora, annuii in silenzio guardando l'auto scura che ci attendeva poco lontano, David era appoggiato allo sportello e continuava ad armeggiare con il suo cerca-persone.
    "ok Bill, ma come?" mi staccai da lui per guardarlo - anche se con gli occhiali - negli occhi.
    Mise una mano sul mento, guardandosi attorno. "Beh nel frattempo saliamo in macchina appena si scende, seguimi." sorrise afferrandomi per il polso e trascinandomi verso la berlina.
    Guardai in basso lasciandomi trascinare, non mi dispiaceva essere toccato da lui.
    Beh credo abbiate capito che sono, lievemente, innamorato di Bill Kaulitz.
    Adesso vi racconto com’è incominciato tutto.

    Nulla di particolare, né alcool,ne serenate e cose del genere.
    Come ogni sabato eravamo riuniti sul sofà per guardarci un film, non avevo mai minimamente pensato ai ragazzi, ne avevo mai immaginato che Bill potesse incantarmi, eravamo capitati vicini, quando Bill guardava un film horrot, era solito avvinghiarsi come un polpo addosso al primo che capitava, questa settimana era toccato a me.
    Mi misi seduto vicino al moro "allora Bill sei pronto?" domandai sorridendo. Lui mi guardò accigliato "sicuro"! questa volta giuro che lo guarderò fino in fondo!" alzò quell'esile braccino verso l'alto in segno di vittoria, non riuscì a trattenere una risatina divertita, annuii "certo, questo ormai lo dici ogni settimana",ripresi a ridere ricevendo alcuni schiaffi, certo che quelle unghie non facevano bene.
    Gli bloccai le mani con un ghigno. Iniziando a dargli piccoli ma seccanti, pizzichi sui fianchi. Sentii il borbottio di Tom, mi girai notando il suo sguardo omicida verso di noi. Lasciai Bill e mi misi comodo sul divano attendendo l'inizio del film.
    Fino a quel momento non avevo mai sentito la necessità di avere contatto con Bill, anzi non avevo mai avuto la minima intenzione di farmi sfiorare, in modo particolare, da persone del mio stesso sesso.
    Non fino a quando avvertii, a circa metà film, delle braccia circondarmi i fianchi e aggrapparsi, Sentii Bill imprecare a bassa voce, sorrisi riversandogli qualche colpo sulla spalla. Lo Sentii avvicinarsi, fino a sentire il suo fiato e i suoi gemiti vicino al collo, mi era praticamente montato in braccio, "ok, ok forse la prossima settimana tenterò di resistere, ma per ora stingimi forte!" strinse ancora di più la presa, gli misi le mani intorno ai fianchi sorridendo, era così morbida la sua pelle e il suo respiro era così lieve, anche mentre respirava sembrava cantare, in quel momento rimasi sbigottito da quei pensieri, in quel istante continuavo a dirmi che non era possibile, che nulla poteva essere davvero reale, si vede che il film mi aveva fatto uno strano effetto.
    Ricordo che alla fine del film mi domandarono perché ero divenuto così rosso.
    Quella notte non chiusi occhio,è stato sufficiente un solo abbraccio e avere il suo respiro sul collo per essere così... indifeso, da quel momento diventai schiavo di Bill, ogni suo gesto, parola e azione mi faceva venire i brividi.

    Percepì il motore della macchina spengersi e lo sguardo insistente di Bill addosso, lo guardai annuendo e lasciando scendere prima Tom e Gustav.Seguii Bill fino a retro del locale, sentii lo scatto dell'accendino e quell'odore ributtante arrivare fino al mio naso.
    "Bene, dove possiamo andare" Bill si fermò di scatto guardandomi e tendendo tra le dita la sigaretta.
    "Al parco?" esitai guardando il suo sguardo scettico." Al parco? ma è .. pacifico" vidi due cuoricini mostrarsi al posto degli occhi, sorrisi grattandomi la testa. Cominciammo a incamminarci verso un vecchio parco che si trovava poco lontano, il silenzio regnava tra noi due, nessuno riusciva a cominciare un discorso. Sbuffai sollevando gli occhi al cielo. Stupido Georg, stai lasciando un'occasione guardai con la coda dell'occhio Bill, stava dando piccoli calci a una lattina di birra.
    "Bill?" girò lo sguardo verso di me, alzando un sopracciglio attendendo la mia frase.
    "io, mi domandavo se tu... ahm... " chiusi gli occhi. " Mah! nulla andiamo là,"indicai un punto a caso lasciando cadere di nuovo quell'imbarazzante silenzio;
    Corrugò la fronte facendo spallucce e continuando quel noioso gioco con la lattina.
    Arrivammo alla fontana Bill corse vicino al bordo mettendosi sdraiato sulla schiena e guardando le stelle "che bello il cielo" aveva un'espressione da bambino, un bellissimo ragazzo, mi avvicinai e mi misi seduto accanto a lui guardando le stelle. "Già, non c'è neanche una nuvola..", aggiunsi tentando di cominciare un discorso.
    "Dai Georg, cosa mi volevi dire prima!" Si mise a pancia sotto reggendosi con i gomiti e guardandomi con quegli occhioni castani. Sorrisi "ma nulla Bill non era importante, avanti torna a guardare le stelle." gli spettinai i capelli sentendolo sbuffare. "Avanti Georg, dimmelo!" mi lamentai "Non lo vuoi sapere invece." lo guardai serio e con gli occhi imploranti, è vero, lui non voleva sapere che ero bramoso dei suoi baci e del suo sapore."Si Georg, giuro non lo andrò a dire a Tom e neanche a Gustav... ti prego!" Georg guardò l'albero accanto alla fontana "scapperesti e non mi parleresti più." Bill ebbe un sussulto "hai stuprato qualcuno?" Georg girò la testa di scatto con una smorfia. "Cretino!" gli diedi uno schiaffo dietro la nuca, "Dai Georg! Perché dovrei scappare." Bill fece quel broncio, quello a cui neanche David riusciva a resistere.
    "Per questo.." mi avvicinai a lui, il nostro respiro divenne una cosa sola e in poco tempo anche le nostre labbra si unirono, sentii Bill irrigidirsi;quanto avevo desiderato quel momento, Avere le sue labbra incollate alle mie,
    Mi separai in silenzio, la reazione che ebbe Bill mi sorprese, non mi picchiò né tanto meno insultò: rimase zitto come lo avevo bloccato prima di baciarlo, mi guardava con un'aria interrogativa.
    "Senti Bill scusa..io.." cercai di sistemare la situazione, evidentemente tesa.
    "...Torniamo al pub ok?" sorrise alzandosi e andando verso il locale, cercai di raggiungerlo, aveva lo sguardo basso e serio, il respiro, quasi, regolare, come se non fosse successo niente, come se il bacio di pochi attimi fa non ci fosse stato.
    Superata la strada, entrammo nel locale, era completamente pieno e la maggior parte della gente era ubriaca.
    Finalmente riuscimmo ad arrivare al nostro tavolino, io mi misi vicino a Gustav, mentre Bill si mise tra David e Tom, entrambi ubriachi e con due ragazze ciascuno.
    Ordinai un cocktail, e cominciai a sorseggiarlo guardando la gente ballare, sembravano tutti senza spina dorsale, se io provavo a fare una cosa del genere, sicuramente, ci rimanevo bloccato per una settimana, con un ghigno girai lo sguardo verso le ballerine e il dj che continuava a mettere musica uguale. Solo dopo qualche minuto mi accorsi che sul tavolo eravamo rimasti io, Gustav piombato ormai in un sonno profondo e Bill. Mi guardai intorno torturandomi le mani, niente, non trovavo nulla da fare per andare via da quel tavolo, sentivo lo sguardo di Bill addosso, non avevo la forza di guardarlo, avevo paura che mi fulminasse, incenerisse o mi trucidasse con quegli occhietti.
    Sbuffai in silenzio poggiando la testa sulle mani e cominciando a disegnare cerchi nella bibita con la cannuccia.
    Una voce mi fece venire i brividi, alzai di scatto la testa, Bill mi stava chiamando? Pensavo fosse infuriato con me.
    “Dimmi..” esitai, tenendo la testa piegata su un lato.
    “Andiamo a fare un giro, voglio vedere il locale” sorrise spostando la testa nella stessa posizione della mia.
    Annuii alzandomi e spostando Gustav sul divanetto. Indicai il lato destro, la strada sembrava più vuota, almeno non rischiavo la vita.
    Attraversammo metà locale prima di arrivare davanti alla scalinata, schiarii la voce e guardai Bill, mi squadrò sorridendo e salendo i primi scalini, si voltò chiedendomi di salire con lui.
    Rimasi perplesso, voleva andare al piano di sopra con me? Con il ragazzo che poco tempo prima l'aveva baciato? Feci il primo passo e salii il primo gradino continuando a guardare dubbioso Bill che sorrideva dolcemente, mi porse la mano. " Bill..." Sbuffò prendendomela e portandomi su velocemente, ha forza il ragazzo, sembra gracile e indifeso, ma basta farlo arrabbiare e tira fuori gli artigli... e fare veramente molto male, ho ancora le cicatrici.
    Mi lasciai portare dentro una stanza, Bill accese la luce e si voltò verso di me dubbioso.
    "Non sono arrabbiato con te, se è questo che pensi..." Lo sentii farfugliare, si stava torturando le mani, lasciandosi dei graffi.
    Mi lamentai prendendogli le mani e separandole "Non sono molto sicuro di quello che mi hai detto... " Sbuffai cercando le parole giuste. "Bill, ti ho baciato, cazzo! " Lo guardai di sfuggita, prima di abbassare lo sguardo, non mi accorsi che ancora gli tenevo le mani.
    Le misi dietro la schiena schiarendomi la voce e aspettando che Bill parlasse.
    Non attesi molto...
    "Georg, non so .. cosa dire" Scosse il capo sedendosi sul letto..
    "Sei strano, ragazzino" scherzai tentando di essere lo stesso di sempre.
    Sul viso di Bill si disegnò un ghigno seguito da una linguaccia. "Non dovresti parlare in questa situazione." Rispose Bill dandogli dei pizzichi sulla pancia.
    Mi allontanai stranito.
    "Bill, dimmi almeno cosa hai provato dopo il... beh, il bacio..." Mi misi accanto a lui con le braccia appoggiate alle ginocchia, guardare il muro è diventato uno dei miei hobby preferiti.
    Lui sospirò gemendo.
    "non credo di aver provato qualcosa Georg, cioè tu sei un mio grande amico e non ti ho mai visto come... qualcosa di più" mi guardò triste scusandosi con gli occhi. Sospirai accennando un sorriso.
    "Immaginavo, scusami" mi avvicinai abbracciandolo forte, come se fosse l'ultima volta. Mi allontanai, lo guardai negli occhi, passando a guardare e venerare quelle labbra rosee.
    "Fallo se ti va" Disse semplicemente Bill alzando le spalle, lo guardai perplesso "Mi sembri una puttana”, Mi lasciai scappare questa frase pentendomene subito, di certo non era una frase romantica. Lui sorrise maligno avvicinando le sue labbra al mio collo, bacio un punto per poi morderlo. Mi separai spingendolo. "Brutto coglione, ma che ti è preso! sei forse cretino" mi massaggiai il punto che poco prima mi aveva morso quell'essere .. stupendo. Gli tornai vicino, lui rideva divertito, avvicinai le mie labbra alle sue congiungendole, feci forza per far dischiudere le labbra al cantante, infilai la lingua tra le sue labbra e cercai la sua, Bill non dava segno di essere infastidito, né tanto meno interessato al bacio. Intrecciai i capelli fra le dita e poggiando l'altra mano sul collo. Mi allontanai da lui respirando, quasi con affanno.
    "Grazie Bill." gli accarezzai la guancia, e sorrisi lievemente.
    Lui assunse la mia medesima espressione. "A che servono gli amici" Si alzò avvicinandosi di più e portando le sue mani sui miei fianchi. "Scommetto che mi vorresti scopare, che desidereresti fare l'amore con me ogni volta che ti è possibile, anche ora... Vero Georg?" Sorrise congiungendo nuovamente le nostre labbra, questa volta fu lui a insinuare la sua lingua e a cominciare una danza.
    Mise le sue mani sotto la mia maglia cominciando ad accarezzare il petto e ad arrivare sempre più in basso. Decisi di approfittarne, Bill si comportava in modo strano, non era da lui vendersi anche senza provare sentimenti. Lo avvicinai prendendolo per le spalle e spostando le mani sulle guance. Sentii i pantaloni scendere lungo le gambe e il bacino di Bill toccare il mio sesso, evidentemente eccitato.
    Sorrise sentendo la mia erezione. Il mio viso si colorò di un rosso acceso. “Cosa ti sta succedendo?” Chiesi tentando di mantenere il controllo, mi mossi velocemente, spostandomi di qualche passo lontano da lui, aveva bevuto. Tanto. Ma non mi aspettavo una simile reazione.
    “Georg, ti ostini a fare domande futili, avanti, so perfettamente che non ti interessa, che ora tu vuoi solo il mio corpo. Te lo sto donando per qualche ora. Perché tenti di resistere, sono il tuo giocattolo. Mi desideri da non so quanto tempo.” Bill ebbe un tono acido, forse mi sbagliavo ma avevo sentito anche una nota di tristezza in quella voce. Scossi la testa, fraintendeva ogni mossa che facevo, o che avevo fatto in mio passato. “Ti sbaglio io…” Bill mi diede uno schiaffo, forte, pieno di rancore.
    “ Cazzo! Scopami e poi lasciami in pace. Eri l’unico su cui potevo contare, l’unico di cui mi fidavo. Ora scopro che sei fottutamente innamorato di me!” Scoppia a piangere urlando ogni singola parola. Esitai.
    “Io ti amo, ma questo non vuol dire che ti ho mentito, che sono stato gentile con te solo per avvicinarti sempre di più. Come puoi fraintendere così.” Abbassai lo sguardo, era calato tra noi un’imbarazzante silenzio.
    “Sai che io sono confuso vero?” Bill cercò in qualche modo di farmi capire qualcosa. Confuso?
    “In che senso?” Ingenuamente feci una domanda,decisamente poco azzeccata.
    “Georg, lo sai che io non so che cosa fare della mia vita? Sai che non ho la libertà di dire che sono un frocio del cazzo?Lo sai Georg?” Si avvicinò a me ringhiando, lanciandomi una lampada che gli stava accanto. “ E lo sai che tu sei tanto importante per me, questo lo sai, invece. Perché allora ti sei confessato ora? Perché mi hai detto che mi ami, perché continui a ripeterlo!” Mi prese per i bordi della camicia e mi attaccò al muro. “Può essere che anche io sono innamorato di te! Cosa ne posso sapere adesso! Voglio scappare, voglio andare via da questo inferno, non c’è la faccio più. La vita da Star è triste, ha i suoi benefici, ma sai quanto desidero la libertà. Lo sai bene vero?” Chiese abbassando il tono della voce e la stretta alla mia camicia. Mi venne istintivo abbracciarlo e tenerlo stretto tra le mie braccia, mi strinse anche lui respirando il mio profumo.
    “ Portami via da questo posto, da tutti quanti.”
    “Tom?” Sorrise dolcemente guardandomi negli occhi. “Lui ci raggiungerà.” Avvicinò le sue labbra alle mie congiungendole dolcemente.


    Dopo un’ora uscimmo da quella stanza, scendemmo velocemente le scale.
    “Vado da Tom, tu prendi la roba e le chiavi della Berlina.” Sorrisi dolcemente baciandogli la fronte.

    Arrivai al tavolino dove Gustav continuava il suo beato sonno, mi sarebbe mancato.
    Presi la roba di Bill e le chiavi, come mi aveva chiesto poco prima. Lo aspettai all’uscita del locale, lontano dalle persone e dalle luce. Finalmente dopo venti minuti uscì dal locale e mi raggiunse stringendomi la mano e guardandomi torvo.
    “Sei pronto?” chiesi esitante, come se la sua richiesta fosse ancora in dubbio. Lo vidi annuire, alzò il viso, lo aveva rigato dalla matita nera, sbattei più volte le palpebre non riuscendo a dire una sola sillaba.
    “… Tom non vuole?” Chiesi. Annui nuovamente sbuffando. Sorrisi con amarezza stringendogli più forte la mano e accarezzandola debolmente.
    “Bill se non …” Le mie parole furono interrotte dal suo sguardo gelido e nel contempo straziato. “Take me way!” Sussurrò piano stringendo la presa della mia mano e continuandomi a guardare.
    Annuii piano avviandomi con lui verso la Berlina.
    Salimmo, accesi il motore e guardai dal vetro il posto anteriore, Bill era silenzioso, aveva lo sguardo basso.

    Sentii sbattere al vetro. Tom.
    Trasalii.
    “Parti!” Ordinò Bill guardandomi dallo specchietto.
    Continuava a urlarmi quella parola, mentre dall’altra parte Tom imprecava e minacciava a dismisura.
    Scesi dalla macchina e aspettai di poter parlare.
    Raccontai ogni singolo avvenimento.
    Ascoltò. Senza però capire. Mi prese ripetutamente a schiaffi continuando a urlare frasi come : “non puoi portare via la mia unica ragione di vita”.
    Bill era dentro la macchina e guardava la scena inorridito.
    Non reagivo, ero passivo. Se gli facevo del male, avrei sofferto io personalmente e peggio ancora avrei fatto soffrire il mio Bill.
    Si calmò, abbassò le braccia e mi guardò schifato.
    “Vattene, prova a fargli del male, ti pentirai di essere nato e di essere un fottuto pezzo di frocio.” Abbassò lo sguardo entrando nella macchina e abbracciando Bill. Lo salutò continuandogli ad accarezzare le guance.
    Uscì scontrò volontariamente le nostre spalle, risalii in macchina e senza fiatare accesi il motore e partimmo verso una meta ancora ignota ad entrambi, ma che sicuramente ci avrebbe riportato la pace tanto desiderata.
     
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  2. NiandraLades.
     
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    Beh, il tema della storia mi piace **
    Certo si vede una certa differenza nell'esposizione, tra questa e "Because of You" c'è un abisso, ma me gusta, devo essere sincera :)
     
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  3. • Vanny ~
     
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    Già >.<
     
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  4. Destiny Hope Schafer
     
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    devo dire che le Georg/Bill non mi hanno mai attratto tanto,ma questa è bellissima!!! perché non fai un continuo ;) ?
     
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3 replies since 10/1/2010, 20:11   112 views
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