Fidati di ME ...( L )

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  1. SiSiNa95
     
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    Kevin, il ragazzo modello, bello...si eccome alto,biondo, occhi azzuri, pare quasi la descrizione di un principe eh si, poi se con un po' d'inchiostro ci si aggiungono tante altre belle parole sulla sbiadita pagina di un diario, eh certo bello ed intelligente l'uomo da sposare gentile con tutte. Una macchia d'inchiostro sfugge alla penna, macchia quel nome, il principe si macchia e sbanda...

    -Josephine!! Sono solo le quattro di mattina ti sembra l'ora di chiamarmi?- feci irritata.
    - cazzo il fuso orario...mi dispiace Nadya, non volevo disturbarti, senti sei lì con Kevin?-
    -si...ti saluta-
    -ok salutalo un bacio.- chiusi il telefonino che con un clic scattò e lo posai sul comodino
    Kevin mezzo nudo, quel corpo perfetto, coperto solo da un lembo di lenzuolo deliziosamente ricamato, sorrise stampando un bacio sulla mia fronte e spegnendo l'abat jour dalla fioca luce arancione.

    Lui era sempre generoso con me, dolce, fantastico, ed io ero al settimo cielo, anche i rapporti con i suoi genitori erano stupendi e anche con il fratello Andreas compagno di birra del sabato sera. Eh sì, il biondone...uguale a Kevin in tutto, erano inseparabili fin da quando erano piccoli, solo una cosa li distingueva, Andreas era un tipo che amava la bella vita, le cose sofisticate e amava bere, cazzo si ubriacava spesso, ma Kevin si accontentava delle cose semplici, e beveva con testa. Fu quella sera che la pace idiliaca finì per dare inizio al tormento, eravamo io,Kevin,Andreas e Tom, il mio migliore amico, nel solito locale si quello infondo alla piazza nella via parallela a casa di Tom un pub con tante luci che illuminavano tutto anche dall'esterno le si scorgevano, tutti e quattro seduti sugli alti sgabelloni del bancone un po' come in quei pub country che si vedono nei vecchi film americani, birra, gin,vodka e rum posate nei bicchieri si facevano spazio fra i cubi di ghiaccio che si scioglievano fra una chiacchera e l'altra, tranquilli e sereni finchè non mi alzo scavallando le gambe schioccando un bacio a Kevin prendo una marlboro dal pacchetto e mi dirigo fuori, un brutto vizio dall'età di sedici anni, ne pigli una dall'amichetta e poi non smetti più. Alzai il viso con l'accendino fra le dita e la sigaretta poggiata sulle labbra tinta appena del rossetto che portavo, solo lo schiocco dell'accendino, una fiammella e poi il tabacco si brucia aspiro, una boccata serena incrociando una gamba avanti all'altra. Poi un tonfo pazzesco e delle grida, spengo la sigaretta e torno dentro.
    -Che succede?!- Andreas sta per terra accasciato sulle fredde piastrelle rosa antico del locale con convulsioni, di fianco a lui il bicchiere rotto e la vodka che ancora esce frizzando al suolo.
    Mi avvicino e le lacrime sgorgano. Sembra tutto come in un film tutto va al rallentatore c'è Tom al telefono che chiama un'ambulanza mentre altri clienti e il barista soccorrono Andreas, schiuma dalla bocca qualcosa è andato storto, mi avvicino a Kevin che è sconvolto i capelli lunghetti ricadono penzoloni sul volto pallido, ha spasmi, non riesce a piangere è troppo sconvolto. Lo abbraccio ma lui scansa con forza le mie carezze.

    Andreas è su un lettino, sta morendo, un'allergia alla vodka...o forse...è solo troppo alcolizzato. Sta di fatto che a ventun'anni ha buttato la vita nel cesso e ora la sta perdendo sotto le lacrime di tutti quelli che li volevano bene.
    Mi avvicino al lettino, è il mio turno, non mi escono le parole di bocca chiude leggermente gli occhi azzurri intensi, poggia la testa da un lato e va via. Non mi ricordo più nulla sono svenuta prima di cadere a terra ho visto la maniglia della stanza girarsi con forza e ho visto Kevin che entrava e insultava qualcosa, o qualcuno...ma non so chi esso sia.

    Da quel momento Kevin cambiò radicalmente diventò chiuso e scontroso, diceva che era colpa mia che non gli avevo lasciato salutare il fratello negli ultimi secondi della sua vita. Così ha iniziato a picchiarmi senza rendersene ormai più conto. Ed era quella sera che iniziai a tenere un diario ormai segregata alle sue prepotenze ormai uccisa dal suo odio, l'unica cosa con cui potessi sfogarmi era un blocco, che tenevo come un prezioso alleato nei momenti più difficili. Ma lui, Kevin non aveva pietà.
    -avanti vieni muoviti!!!- mi trascinò per un braccio in cucina picchiandomi
    -che c'è adesso?- mi indicò qualche briciola di pane, caduta per caso, briciole traditrici che ora mi costavano botte e sofferenza.
    -raccoglile lurido verme!- gli occhi cattivi quella voce imponente, ormai non era più lui e mi trascinava per un braccio mentre tentavo di raccogliere quelle briciole piccole che sostavano inncenti sul pavimento.
    -le ho raccolte, ora lasciami andare!- mi scuoteva e mi prendeva per un braccio con violenza poi mi baciava o mi violentava, era sempre così e quella stupida serata non sarebbe certo andata diversamente mi tolse ogni cosa di dosso con forza strappando vestiti senza importarsene e mi violentò ancora. Sempre,ogni giorno, mi controllava, dovevo fare come diceva lui, altrimenti erano botte sempre più forti, c'erano di quei giorni che pensavo che mi ammazzasse. Per fortuna c'era lui...Tom...che abitava sotto di noi e se bene fosse in casa di rado quando sentiva baccano entrava e cercava di riportare la calma io stessa gli avevo dato un paio di chiavi, e lui mi aiutava quanto poteva, ma niente purtroppo calmava Kevin.

    Così fu per due anni, lenti e atroci che passai fra botte e insulti senza via d'uscita.
    Un giorno Tom venne su, da noi ancora una volta Kevin mi stava violentando minacciandomi con una padella. Venne imbrattando tutta la cucina dovendo così poi io pulire le sue voglie improvvise ed irrazionali sotto le sue minacce con il wak dove anni prima friggevamo assieme le fette di carne e con tanto amore preparavamo una cenetta romantica.
    -Kevin, calma. Dai su basta ora- Tom si avvicinò al biondo che si riallacciò i pantaloni e posò la padella sul mobile.
    -è colpa sua...lei è la causa.- solo questo riusciva a dire come giustificazione di ogni graffio, di ogni livido che segnasse la mia candida pelle. Ed io scoppiavo in sighiozzi violenti crollando a terra con le mani sul viso sconvolto.
    Poi anche Kevin piangeva urlando istericamente parole in turco, lui e suo fratello avevano origini turche e nonostante vivessero in Germania da 8 anni di certo non avevano dimenticato la loro lingua. Urlando fino a corrodere le corde vocali e cadere a terra scosso dai singhiozzi e dai conati di vomito che lo assillavano.
    Tom sosteneva che era schizzofrenico, ed io non potevo di certo dargli torto, ma io avevo amato Kevin per me era terribile vederlo così. Quella sera somministrammo una buona dose di sonniferi a Kevin e io andai a casa di Tom dove ero sicura di poter passare una notte in pace.
    -Nadya ti devo parlare. - infilò le chiavi nella toppa tirandosi su i jeans larghissimi che portava. i rasta raccolti in una coda cadevano dolcemente sulla schiena e nel cappuccio dell'altrettanto larga felpa.
    -Nad, non puoi continuare così, devi denunciarlo piccola, tu sei distrutta sono ormai due anni che la storia va avanti in questo modo sei ridotta ad uno straccio, non posso più vederti così.- mi accarezzò il viso, occhi neri segnati da lacrime, un graffio sotto l'occhio, sulla guancia, un livido sul mento, tanti erano i segni di una terribile sofferenza che ormai pesava sulla mia vita e dalla quale mi ritrovavo intrappolata.
    - Tom io non ce la faccio...lo sai ormai.- mi prese il volto sembrava più serio del solito.
    -Nad, tutto il condominio in due anni di urli e schiamazzi ne ha sentiti tantissimi, ma nessuno ha fatto niente perchè tutti hanno paura! Ma tu, tu devi uscirne da qui.- Mi fissò a lungo negli occhi e io fissai i suoi bellissimi,nocciola con qualche riflesso giallo, quegli occhi profondi e dolci che solo lui aveva. Si alzò e lo abbracciai scoppiando in singhiozzi soffocati sul suo petto.
    -piccola, non fare così- mi accarezzò la testa prima di portarmi nella sua camera, dove avrei dormito quelle ore notturne priva di incubi sotto una calda coperta.

    Passarono altri due mesi, pieni di violenza sembrava ogni giorno che le cose peggiorassero i lividi e i graffi aumentavano. Una sera giungemmo al culmine di tutto. Avevo rovesciato dell'acqua sul tavolo, ed avevo bagnato una vecchia foto di Andreas, Kevin era andato fuori di se completamente, si scagliò contro di me insultandomi in turco con parole incomprensibili mi picchiò schioccandomi pugni in faccia sugli occhi e graffiandomi ovunque poi prese un coltello avvicinandosi alla mia schiena mi ferì ma Tom entrò di colpo spaventato dalle urla e vedendo Kevin con il coltello gocciolante di sangue mi trascinò via mettendosi davanti a me.
    -calmati, fermo, dai Kevin basta- ma egli non lo ascoltava e continuava ad agitarsi. Poi guardò la foto del fratello con l'inchiostro che sbiadiva pian piano, una lacrima scese dai suoi occhi,l'ultima. Prese il coltello inficcandoselo dritto nel petto accasciandosi al suolo.

    Passò un anno dalla sua morte, io ero a pezzi, ma allo stesso tempo stavo bene, i segni sul volto erano visibilmente diminuiti e anche i problemi vaginali dovuti alle ripetutte violenze sembravano sparire, solo la paura non spariva. Ormai vivevo in casa con Tom, della mia vecchia casa non volevo più saperne, solo tornarci mi ricordava quell'inferno che avevo vissuto e stavo troppo male. Tom era dolcissimo mi ricopriva di attenzioni e dentro di me sentivo che era innamorato anche se non lo diceva. Una sera dovetti tornare nella vecchia casa per prendere dei documenti, entrai, puzzava di umido e muffa, sulle pareti ancora incrostate le macchie di sangue presi i documenti e andai in cucina, la foto di andreas era ancora lì. Impolverata,sbiadita e con macchie di sangue sopra. Mi venne da piangere e Tom se ne accorse e venne subito da me cingendomi i fianchi con le braccia.
    -è tutto finito Nad, ci sono io- aveva sopportato tante volte le mie crisi i miei pianti ed era restato sempre al mio fianco fedele e dolcissimo pronto ad accogliermi in un caldo abbraccio.
    Mi prese il volto costringendomi a guardarlo negli occhi.
    -Nad, è tutto finito..ora tu sei qui...con me.- chiuse gli occhi e mi baciò dolcemente. Intrecciai la lingua con la sua, fu tutto bellissimo.
    - fidati di me- disse prendendomi la mano e chiudendo la porta di quella orribile casa. Per sempre.

    Ci volle tempo per farmi riacquistare la fiducia in un uomo, farmi accarezzare,fare l'amore, ma lui rispettò tutti i miei tempi i miei silenzi i miei pianti.

    Ed ora qui davanti all'altare ornato di rose, basta una parola per unire un legame, basta un sì. Sono incerta,insicura, ho paura. Lui mi sussurra ancora una volta
    -fidati di me-

    "vuoi tu Nadya Hackler prendere la mano di Tom Kaulitz ora?"-

    "Sì..lo voglio."

    -mi sono fidata di te ed ora...sono felice.-sorrido, dopo tanto tempo sorrido di nuovo, buttando alle spalle il passato...grazie...di tutto...




    the end.....
     
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  2. __I'mAHumanoid<3
     
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    Oh.... mio..... Diooooooooooooooo!!! Tesoro... è una meraviglia... Il pezzo del atrimonio è splendido! Mi ha fatto piangereeeee.... T___T
    <3<3<3<3<3<3 Magnifica....
     
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  3. SiSiNa95
     
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    CITAZIONE (__I'mAHumanoid<3 @ 25/1/2010, 15:16)
    Oh.... mio..... Diooooooooooooooo!!! Tesoro... è una meraviglia... Il pezzo del atrimonio è splendido! Mi ha fatto piangereeeee.... T___T
    <3<3<3<3<3<3 Magnifica....

    grazie tesoro *-*
     
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    23/07/2011 - 18/08/2011

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    Tesò,hai toccato degl'argomenti piuttosto delicati...che ci fa riflettere...
    Questa OS mi fa ricordare i problemi dei ragazzi d'oggi,la violenza,lo sballo con l'alcool....la depressione di Nadya...
    Kevin è la classica figura che l'apparenza inganna...
    Andreas è il ragazzo adolescente 2010
    Tom è l'esempio che ci deve dare a noi ragazzi...
    Bravissima tesoro...
    Bella one shot!
    Ti Voglio bene nipotììììì
     
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  5. SiSiNa95
     
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    CITAZIONE (Mary Listing @ 25/1/2010, 18:03)
    Tesò,hai toccato degl'argomenti piuttosto delicati...che ci fa riflettere...
    Questa OS mi fa ricordare i problemi dei ragazzi d'oggi,la violenza,lo sballo con l'alcool....la depressione di Nadya...
    Kevin è la classica figura che l'apparenza inganna...
    Andreas è il ragazzo adolescente 2010
    Tom è l'esempio che ci deve dare a noi ragazzi...
    Bravissima tesoro...
    Bella one shot!
    Ti Voglio bene nipotììììì

    *__* zietta sei troppo gentile, grassiee *arrossisce* ti voglio beneeee <3 <3 <3 :uyu:
     
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