Un'amicizia indistruttibile

spero che vi piaccia, bitte commentate ^^

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  1. __I'mAHumanoid<3
     
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    Ciao ragazze! Questa è la prima FF "normale" che scrivo (la prima cosa che ho scritto è una TWC). Che dire... mah... questa storia NON tratta d'amore, di mezzo non ci sono ragazze o altre cose simili (beh, in realtà sto pensando di infilarci anche qualche pupetta di cui i ragazzi s'innamorano e viceversa!XD), ho voluto semplicemente inventarmi un bel racconto in cui gli unici protagonisti sono 4 ragazzi normalissimi che si vogliono un bene infinito, dove tra loro esiste solo una vera e purissima amicizia capace di dare coraggio a loro stessi e affrontare i problemi di tutti i giorni. Soprattutto Bill avrà bisogno di un grande incoraggiamento per affrontare la sua situazione.
    Spero che vi piaccia e che commentiate in tante... Posterò un capitolo a settimana e per ora inizio col mettere solo il prologo. Sta a voi decidere se vi fa schifo o meno! ^^

    Titolo: Un'amicizia indistruttibile
    Autore: __I'mAHumanoid<3 (Jane)

    Un'amicizia indistruttibile

    Prologo

    Bill e Tom Kaulitz vivevano in uno sperduto paesino di campagna nel Nord della Germania, più precisamente ad Amburgo. Non erano due ragazzi molto allegri: ogni giorno andavano a scuola alle 7:15 e non avevano amici, sicuramente la causa era l'aspetto di Bill: si truccava pesantemente e indossava vestiti abbastanza strani per uno che viveva in campagna. Ma Tom non era da meno, il suo stile però dava più sul "Hip-Hop" che sul "Punk".
    Purtroppo, per il suo aspetto, Bill veniva preso di mira tutti i giorni dai suoi compagni. Lo picchiavano, lo insultavano, lo prendevano in giro... a lui non gliene fregava molto, in fondo, ma anche se non lo dava a vedere gli giravano i cosiddetti quando le persone gli gridavano dietro “femminuccia” o “frocio”. Certo, il moro sembrava proprio una ragazza e la gente spesso lo confondeva e Bill era sicurissimo che questa cosa l’avrebbe perseguitato per tutta la vita, fino alla morte. Però lui si piaceva, adorava quello stile e non aveva alcuna intenzione di cambiare, sarebbe rimasto sempre e solo Bill Kaulitz. Il gemello lo difendeva ogni volta, per questo i compagni di scuola odiavano anche lui, dicevano che Tom era la “mammina” che proteggeva il suo bambino indifeso che non sapeva nemmeno tirare un pugno, tanto poi... con quel fisico gracile, ma tenero... per non parlare della sua mira... ogni volta che aveva l’intenzione di sfogarsi, anche quando era solo, i pugni e i calci che lanciava andavano sempre “a vuoto”! Non era addirittura capace di uccidere una mosca!
    Comunque la loro speranza di trovare un amico era sempre viva, con tutti quegli anni scolastici che si ritrovavano davanti, il tempo di farsi un buon amico che gli avrebbe accettati così a cui voler bene c’era, ed era molto perché i due andavano ancora in seconda elementare. Come si fa ad odiare due bambini di 7 anni?
    Fatto sta che quell’anno le cose sarebbero cambiate...

    Metto anche il 1° Chappy ^^
    Capitolo 1
    13 Aprile. Mancava pochissimo alla fine della scuola e i gemellini odiati da tutti non vedevano l’ora che arrivasse per liberarsi da quella tortura. Si sentivano emarginati, non avevano tutti i torti... eppure loro avrebbero dato tutto l'oro del mondo per avere una persona, un amico, che gli accettasse così.
    Uscirono di casa alle 7:15, per arrivare alle 8:00, e s'incamminarono verso il grande edificio indaco, colore che col tempo aveva perso la sua lucentezza, era diventato opaco, i muri rovinati con sopra diversi graffiti fatti dai teppisti di turno, colore sbiadito... Bill detestava quel colore. Preferiva il celeste del cielo, ma una volta entrato in quell'edificio non avrebbe potuto ammirare quel manto azzurro senza nuvole, che la primavera rendeva ancora più vivo e fresco, perché l'istituto aveva finestre piuttosto piccole, alcune addirittura rotte che non si potevano aprire, altre con le persiane che anche un campione di bodybuilding non si sarebbe sognato di tirare su, erano rotte anche quelle. Anche i muri non miglioravano la situazione, a causa del loro colore grigio scuro la scuola aveva un aspetto a dir poco lugubre, sembrava un manicomio abbandonato da secoli che anni dopo qualcuno aveva avuto la bella idea di usarlo come scuola, quel grigiastro opprimeva chiunque, era orribile stare in mezzo al grigio... lì, c’era bisogno di più vivacità, gli studenti di certo non erano molto motivati. I gemelli attraversarono il corridoio della loro ala ed entrarono nella II° C. Appena misero un piede oltre la soglia della porta, tutti gli sguardi indiscreti dei loro schifosissimi compagni di classe si puntarono sulla loro figura. -Che classe del cazzo!- pensò Bill... I compagni tra l’altro non potevano che essere in condizioni peggiori della classe di cui prima o poi sarebbe crollato il soffitto: tre di loro avevano un viso d’angelo, ma sotto sotto erano dei bastardi, altri oltre ad essere degli stronzi avevano anche una faccia ripugnante, le ragazze erano delle stupide bambine che litigavano tra di loro per le Barbie, ma almeno non trattavano male i due diretti interessati.
    Non perché stavano loro simpatici.
    Non perché se n’erano invaghite.
    Non perché sapevano portare rispetto.
    Ma semplicemente perché non gliene fregava un cazzo della loro presenza.
    *
    -Bambini, oggi avrete in classe due nuovi compagni. Prego entrate, piccoli e presentatevi ai vostri nuovi amici!- Esordì la maestra alla cattedra e la risposta di Bill non mancò, anche se per niente udibile. -Magnifico... altri due rompiscatole da sopportare! Ma come farò...?-.
    -Psst... Bill, hey, fratellino!- Tom si tese verso destra appoggiandosi sul banco del moro. -Credi che questi ci daranno fastidio come gli altri o ci faremo amicizia?- Continuò a bassa voce.
    La risposta non tardò ad arrivare. -Non so, Tomi... ma se ci odieranno non me ne stupirò...-.
    Abbassò lo sguardo rassegnato a non avere amici per la vita.

    Nel frattempo i due erano già entrati.
    -Ciao a tutti...- Con timidezza uno dei novellini alzò la manina in segno di saluto. Era un bambino piuttosto carino e sembrava socievole, ma chissà... poteva anche essere antipatico come gli altri.
    -Ciao!- Gridò tutta la classe.
    -Che aspettate, piccoli. Presentatevi! Vogliamo sentire le vostre voci. Non siate timidi!- La maestra sfoggiò un sorriso benevolo.
    -Ehm... io... io mi chiamo... Georg...- disse quello castano. L’altro di rimando non poteva che ripetere la stessa cosa dicendo il suo nome. -Io sono Gustav....-.
    -Siete un po’ agitatini vedo. Facciamo così, ora andate a sedervi per calmarvi un po’ e poi le presentazioni le faremo per bene- Disse con dolcezza l’insegnante.-Anzi, ho un’idea! Ora ognuno di voi scriverà un piccolo testo di presentazione e descrizione, poi li leggeremo e vi conoscerete un po’ meglio.- Continuò la donna.
    Bill voleva bene a quella maestra. Dopotutto era l’unica che si dimostrava gentilissima con lui e con Tom. Era una donna dolce e allegra, molto affettuosa e generosa oltre che bella e giovane. Infatti aveva solo 23 anni, aveva i capelli scuri e lisci sempre raccolti in un codino. Aveva una corporatura snella e formosa e vestiva sempre di abiti eleganti più o meno formali, da ufficio, ma a volte si metteva anche in jeans e maglietta con i capelli sciolti.
    Portava gli occhiali e questo non faceva che renderla ancora più seria, ma allo stesso tempo molto attraente. A Bill piaceva, sì, forse si era preso una piccola cotta da scuola elementare. La solita cosina da poco, ma non ci prestava molta attenzione: nonostante la sua età era una bambino intelligente e saggio e sapeva che prima o poi avrebbe trovato una ragazza grande come lui e magari... della sua statura!
    Comunque in quel momento Bill la odiò un pochino a causa di un uscita che poteva evitare: -Georg, Gustav andate a sedervi nei due banchi vuoti, là in fondo a sinistra.-
    -Eh, no, però! Perché vicino a noi?- Mugugnò Bill tra i denti.

    Gustav e Georg andarono a sedersi, tirarono fuori dallo zaino tutto il necessario e iniziarono a scrivere il piccolo tema.
    Passarono alcuni minuti e i bambini erano ancora a scrivere, quando Georg alzò la testa per pensare un po’ a che altro aggiungere, ma senza una ragione precisa si voltò poi a guardare stranito verso Bill.
    -Che c’è...?- Chiese Bill un po’ impaurito
    -Niente... ehm... volevo solo... chiederti se avevi una gomma... la mia l’ho persa!- Rispose Georg con naturalezza.
    Bill rimase stupito... Nessuno aveva mai osato chiedere alla “femminuccia” qualcosa, che fosse una gomma o una matita, perché le cose che aveva lui erano “contaminate” è chiaro, no? Ehhh, i bambini...
    -Eeee... ma certo.... ce l’ho!- Esitò un pochino.
    Mise le sue piccole mani nell’astuccio e tirò fuori una gommina colorata.-Ecco!- Continuò.
    -Oh, che carina! C’è disegnato sopra Pikachu!!!- Ridacchiò Georg illuminandosi davanti a quella piccolezza.
    -Ti piace? Se vuoi puoi tenerla, tanto a casa ne ho un’altra con Squirtle!- Ribatté con gentilezza.
    -Dici davvero? Posso? Che bello, grazie!- Esultò Georg. -Ah, comunque io sono Georg! Amici?- Chiese.
    Aaaa.... Aaaa... A-Amici?????
    Oddio... Bill scoppiò di gioia. Un’amico!

    Edited by __I'mAHumanoid<3 - 16/2/2010, 21:09
     
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