The Pact of Blood

- Il Patto di Sangue (Twincest - Thriller)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    Allora... è la prima OS che posto è sono emozionata^^ spero di avere altre lettrici e anche quelle della mia LONG fic twc^^...
    Mi sono vagamente ispirata alla storia delle Messe Nere che avevano dato in onda su Le Iene.
    In pratica non è molto lunga perchè è un compito che mi ha dato il mio prof di Italiano di scrivere un racconto Horror o Thriller e così, ieri l'ho iniziata e finita trasformandola poi in una twc...^^
    Non c'è molto sangue o roba esplicita quindi anche quelle più deboli di stomaco la possono leggere (parlo io che mi fa schifo tutto U.U)
    Quindi beh, che dire... Buona lettura e fatemi sapere....^^




    Titolo: The Pact of Blood (Il Patto di Sangue)
    Autore: *ValeryVampire* - Sayuri_the_Vampire
    Rating: R
    Avvisi: Twincest not Related (non sono gemelli ma fratelli), Adult Content, AU, Blood, Character Death, Violence
    Generi: Angst, Horror (Thriller), Paranormal
    Disclamairs: Bill e Tom non mi appartengono e tutto ciò che ho scritto è frutto della mia fantasia, ovviamente non ci guadagno un tubo se non (spero) un po' di soddisfazione U.U



    The Pact of Blood



    I fratelli Bill e Tom erano nati a tre anni di distanza l’uno dall’altro quando ancora, a metà degli anni Ottanta, la Germania era divisa in due.
    Erano figli di due operai, Kathrina e Dimitri, perciò appartenevano ad un ceto non troppo alto nella società tedesca di quel periodo.
    La loro infanzia, seppur strana, l’avevano vissuta serenamente e con la spensieratezza che solo i bambini hanno quando ancora l’innocenza non viene a mancare.
    I genitori erano stati sempre molto premurosi con i loro pargoli e, al di fuori della loro famiglia, potevano sembrare perfetti agli occhi di tutti.
    I due fratelli aveva sempre dimostrato di volersi un bene morboso tanto da essersi creati una sorta di piccolo mondo parallelo in cui solo loro potevano farne parte, Tom, il fratello maggiore, aveva iniziato a proteggere Bill sin da piccolo.
    Bill non era mai stato un bambino particolarmente socievole perché la propria timidezza lo aveva lasciato isolare, solo Tom sapeva superare quella dura barriera.
    La loro infanzia spensierata cessò all’età di quattro anni per Bill e sette per Tom, quando la madre morì per ragioni di cui non vennero mai a conoscenza.
    Dal giorno stesso in cui la donna sgattaiolò improvvisamente via dalle loro brevi vite, tutto cambiò radicalmente per i due fratellini.
    Entrambi erano stati privati di una spiegazione plausibile perciò Bill e Tom attendevano trepidanti ogni sera l’ora di cena, aspettando impazienti che la loro madre rimettesse piede nella loro casa che si era fatta improvvisamente troppo grande per tutti e tre.
    La mamma mancava ad entrambi, nella loro dimora non si respirava più il suo profumo e dopo qualche settimana pareva quasi che Kathrina fosse stato solo un sogno ad occhi aperti.
    In casa non vi erano più tracce della donna, ogni foto che la ritraeva sola o insieme alla famiglia era stata rimossa, nel suo armadio non vi erano più i suoi indumenti e tanto meno i suoi prodotti di bellezza nel bagno al piano di sopra.
    Quando Bill la notte urlava e piangeva, sua madre non era più tornata ad abbracciarlo e a rimboccargli le coperte ed il loro padre non si era di certo preoccupato a svolgere quel compito al posto della moglie defunta. A farlo, però, era Tom che, straziato dai pianti del suo fratellino, anche nel cuore della notte scivolava tra le coperte pesanti di Bill e lo stringeva forte asciugandogli quelle lacrime che facevano star male anche lui.
    Dimitri era stato parecchio assente in quel periodo critico della loro infanzia e non si era mai minimamente preoccupato dello stato emotivo dei propri figli, aveva scarsamente provveduto ad assicurar loro un pasto caldo e un’istruzione. Quando il figlio minore reclamava la propria mamma gli rispondeva semplicemente che non ne avevano mai avuta una e che la loro casa poteva dimostrarlo.
    Tutte queste situazioni non facevano altro che rendere strana la loro famiglia e mutare il rapporto contorto tra i due bambini, i quali avevano timore di essere separati senza preavviso l’uno dall’altro.
    Di fatti entrambi avevano iniziato ad intraprendere uno strano rapporto che sembrava andare oltre ai normali atteggiamenti che assumono due fratelli.
    Spesso si isolavano da tutti gli altri bambini e insieme giocavano a fare i genitori, scambiandosi ogni tanto qualche tenero bacetto sulle guance o sulle labbra.
    L’uomo che aveva contribuito a metterli al mondo sembrava un’altra persona confrontata a quella che avevano conosciuto prima della morte di Kathrina.
    Era diventata una persona schiva, non parlava quasi mai ai propri figli se non per sgridarli o impartire loro ordini privi di alcun senso.
    Anche il suo aspetto fisico sembrava mutato, più tetro di ciò che potevano rimembrare. I suoi capelli si erano improvvisamente imbiancati e il suo sguardo diveniva sempre più cupo e minaccioso.
    Tom diceva che somigliava ad uno di quegli uomini scuri dei film dell’orrore e ciò non faceva altro che incrementare il timore di Bill, che era diventato più vulnerabile e facilmente influenzabile; all’età di cinque anni aveva quasi smesso di parlare con i suoi coetanei, ad eccezione di suo fratello.

    Aveva da poco cominciato il suo primo anno di scuola quando un giorno suo padre, vestito completamente di nero pece dalla testa ai piedi, lo andò a prendere a scuola con un sorriso glacialmente malefico impresso sul volto austero.
    Si era mentalmente chiesto come mai fosse lì dato che c’era sempre la loro vicina di casa all’uscita dell’edificio scolastico ad aspettarlo; “Ti porto in un posto che ti piacerà, Bill” queste furono le parole che pronunciò mentre salivano sulla vecchia vettura di famiglia.
    Quando furono arrivati a destinazione, suo padre lo prese in braccio e lo scortò fino all’ingresso di quella che pareva una vecchia e logora chiesa sconsacrata arroccata su una collina vicino ad un bosco.
    Il padre non si premurò nemmeno di spiegargli il perché si trovassero in quel luogo sinistro e si limitò ad accarezzargli con falsa cura paterna la schiena levigata e pallida.
    I capelli nero blu del piccolo Bill giacevano arruffati sulla spalla spaziosa del proprio padre, avvinghiandosi con le mani al tessuto scivoloso della sua giacca a vento.
    Aprì una porta consunta e scardinata che produsse un fastidioso cigolio e varcarono l’uscio della chiesa che all’interno celava altrettante figure sinistre e un’atmosfera paurosamente raggelante per un bimbo della sua età.
    Scorgeva i profili incappucciati di alcune persone di cui non riusciva a stabilire un’identità per via delle vesti nere e lunghe che li coprivano interamente. Erano disposti a cerchio e nel mezzo, disegnato sul pavimento vi era raffigurato un pentacolo scarlatto che pareva essere l’unica nota di colore tra quel buio opprimente.
    Dimitri posò il proprio figlio al centro esatto della stella e si allontanò per un breve istante, giusto il tempo di celarsi sotto quella pesante tunica scura che indossavano anche gli altri presenti.
    Nel momento in cui il cerchio si chiuse, quelle persone che parevano fantasmi scuri, cominciarono una lunga preghiera in una lingua che non riusciva a comprendere, facendola somigliare più ad una lamentosa cantilena che ad un rito “religioso”.
    Il bambino fu fatto spogliare da quello che sembrava essere suo padre e subito dopo gli venne chiesto di non piangere perché ciò che avrebbero poco dopo fatto non era nulla di malvagio.
    Il cerchio si strinse e da un manto scuro spuntarono due mani apparentemente femminili che impugnavano un pugnale finemente lavorato e pesante.
    La donna s’inginocchiò e gli altri si avvicinarono ancora di più, quasi per impedire a Bill di scappare. Un uomo reggeva un calice di cristallo e lo poggiò ai piedi del bambino aspettando che la donna compiesse il suo lavoro.
    Prese la mano di Bill nella propria e, rassicurandolo in modo molto convincente, affondò appena la lama nel palmo della manina del bimbo, il quale cominciò a piangere per il dolore che gli era appena stato inflitto.
    Una copiosa quantità di sangue scivolò lungo l’arto del bambino ma subito dopo la donna afferrò il calice e vi fece colare il liquido scarlatto e denso all’interno, colmandolo per metà.
    Bill era diventato pallido più del normale tanto che Dimitri interruppe il rituale e prese di peso il figlio portandolo via impaurito, mentre gli altri si passavano il calice bevendone il succo vitale con bramosia.

    Quello fu soltanto il primo dei numerosi riti a cui dovette partecipare forzatamente senza mai avere una reale spiegazione a tutto, sapeva solo che in quegli strani momenti Tom non era presente e che tutti quegli uomini vestiti di nero gli incutevano un certo timore.
    Suo padre sembrava avergli regalato tutte le proprie attenzioni escludendo il fratello maggiore da ogni attività o discorso. Credeva però che quello che facevano era giusto perché gli era stato sempre insegnato di seguire l’esempio degli adulti, perciò tutto ciò erano corretti quegli strani atti perché accanto a lui vi era suo padre.
    Era considerato dalla setta come un degno figlio di Satana, con i suoi capelli corvini e i suoi lineamenti perfetti come quelli di un Angelo delle Tenebre.
    In tutti quegli anni passati come erede di quei malvagi riti aveva percorso la sua vita su di una strana via, il suo lato introverso si era espanso fino a suo fratello con cui gli erano stati vietati anche i contatti meno diretti.
    Non parlava più con nessuno al di fuori di suo padre, frequentava saltuariamente la scuola perché spesso suo Dimitri lo prelevava durante le lezioni per accompagnarlo nei boschi o in vecchie case abbandonate per compiere nuove Messe Nere. Ovviamente tutto ciò non era sfuggito agli occhi di alcune persone vicine alla loro famiglia, le quali avevano chiamato gli assistenti sociali per metter luce alle stranezze di Bill ma il padre li aveva abilmente abbindolati con qualche stupida storiella di cui, però, non era venuto a conoscenza.

    Il culmine di questa storia avvenne quando Bill raggiunse i sedici anni.
    A quell’età Bill era stato totalmente soggiogato dalla presenza maligna di suo padre portandolo a vivere in una sorta di perenne trance in cui non era nemmeno più in grado di pensare con la propria testa.
    Non aveva una reale vita, non si confrontava con gli altri e anche quando frequentava la scuola (quelle rare volte) non rivolgeva l’attenzione e tantomeno la parola su nessuno.
    Il fratello lo sentiva lontano, lo vedeva come spaesato. Sembrava un essere senza vita, un involucro vuoto che seguiva le indicazioni come un automa.
    Tom aveva tentato fin troppe volte di farlo ragionare seriamente e di farsi spiegare il perché di quell’insolito atteggiamento ma dalla sua bocca non uscì altro che un amaro “Non sono affari tuoi”.
    Il maggiore aveva capito che in tutta quella storia c’era qualcosa che andava oltre il semplice male ma ogni qualvolta riusciva a far luce in quella vicenda, Dimitri si abbatteva su di lui con una furia inaudita mettendolo a tacere subito dopo.

    Una notte, quando ormai i riti venivano compiuti solo nelle notti dei week-end per non destare troppi sospetti, si ritrovò scortato da suo padre in un bosco buio e colmo di alberi dalle forme sinistre più disparate.
    Tra le foglie scure dei platani si poteva scorgere il profilo tondo della Luna piena, leggermente coperta da alcune nuvole grigie che non facevano altro che incrementare quella sensazione di angoscia e timore.
    Il gruppo di persone incappucciate, di cui non aveva mai visto il loro viso, era disposta in un cerchio irregolare attorno ad un grosso masso levigato ed intonavano quelle solite strane preghiere di cui ancora non conosceva una parola.
    Suo padre lo fece camminare davanti a sé spingendolo con una mano premuta tra le due scapole fino al masso, come se avesse avuto paura che non sarebbe andato avanti senza di lui.
    Su di esso vi era legata ad un crocifisso di legno ruvido e scheggiato una bambina bionda di circa cinque anni. Era la prima volta che vedeva una bambina dalla bellezza così eterea da sembrare un angelo, i riccioli dorati ricadevano sulle spalle e gli occhi di zaffiro tradivano il suo terrore.
    Sul suo petto nudo vi era tracciato con uno strano colore un pentacolo e la sua bocca era serrata con un grosso pezzo di nastro adesivo per impedirle di urlare.
    Senza che gli venisse detto nulla capì tutto quando una mano gli porse un coltello, che riconobbe come lo stesso con cui gli era stato fatto il patto di sangue.
    Non ebbe il coraggio di afferrarlo e crollò a terra piangendo, come se tutta la verità e la malvagità di quegli atti si fosse impossessata del proprio cervello. Lacrime di paura, angoscia e tristezza iniziarono a scorrere sulle sue guance una ad una come per buttar fuori quei ricordi atroci che erano stati archiviati nella sua mente senza un filo logico, come se solo in quell’istante si fosse reso conto che tutti quei riti non erano altro che pura malvagità.
    Si alzò in piedi barcollando e corse via sperando che nessuno di quegli esseri indegni di vivere lo raggiungessero per riportarlo indietro e compiere i suoi atti da erede di Satana, mentre poteva sentire le urla strazianti della bambina soffocate dal nastro adesivo argentato.
    Corse a perdifiato ignorando la volontà delle proprie gambe che non desideravano altro che fermarsi e cedere al suolo ma la paura lo guidava verso una meta lontana da quello scempio.
    In qualche strano modo riuscì a raggiungere la propria casa e, intrufolandocisi dentro come un ladro, richiamò l’attenzione di Tom che giaceva scompostamente sul proprio letto a leggere un libro.
    Promettendogli che gli avrebbe spiegato tutto, raccolse alcuni indumenti e la maggior quantità di denaro che trovò e chiese a suo fratello di scappare il più lontano possibile insieme a lui, in quella notte più buia del normale.

    Erano passati tre lunghi anni da quella notte rivelatrice ed i due fratelli erano riusciti a fuggire tanto lontano da non farsi mai trovare da Dimitri.
    Bill gli aveva rivelato ogni dettaglio più agghiacciante e finalmente sembrava essere tornato in sé, il fratello che era stato per troppi anni oppresso dall’imponente figura del loro padre.
    Avevano trovato un modo di arrangiarsi e di vivere serenamente con la consapevolezza di non possedere quasi nulla se non il loro reciproco affetto.
    A volte Tom, all’insaputa del fratello minore, tornava nella strada in cui erano nati e cresciuti per curiosare e gli pareva che in quella casa vi scorresse la vita come se nulla fosse accaduto.
    Sapeva benissimo che quando parlavano del passato, Bill provava solo ira e angoscia mentre i suoi occhi si illuminavano di un bagliore sinistro: aveva sete di vendetta.
    Non poteva di certo biasimarlo, in fondo solo guardandosi allo specchio il fratello minore ricordava il passato difficile.
    Sul palmo della mano troneggiava la lunga cicatrice che lo aveva segnato a vita, altri segni su svariate parti del corpo rovinavano la sua pelle candida ed infine, come se non bastasse, sul fianco sinistro vi era inciso il numero della Bestia.
    Quel segno sembrava risplendere di un colore strano, Tom poteva giurare che alla luce della Luna assumevano una sfumatura quasi color madreperla.
    Sapeva che il fratello desiderava vendicarsi e porre fine alla vita di Dimitri come per esorcizzare il proprio passato una volta per tutte.
    Si scambiarono spesso pareri sull’ipotetica morte del loro padre…

    La notte del 31 ottobre, proprio lo stesso giorno in cui era cominciato tutto, avevano deciso di fare l’ultima visita al loro tanto odiato padre.
    Bill si era vestito completamente di nero, al collo portava un collare con lunghe borchie e ai piedi degli anfibi pesanti.
    Sembrava un demone oscuro, gli occhi nocciola che truccati pesantemente di nero possedevano un’aria più inquietante e penetrante. I lunghi capelli neri poggiavano sulle spalle incorniciandogli il viso con un incredibile splendore.
    Aveva premeditato tutto alla perfezione, non dovevano fare il minimo errore.
    Si erano avvicinati alla casa ed erano entrati dalla porta sul retro sperando di non essere visti, sentivano un leggero frastuono al piano di sopra, segno che la tv della camera da letto era ancora accesa.
    La casa non era quasi minimamente mutata, le pareti avevano le stesse tonalità bordeaux e i mobili in legno scuro. Solo le loro foto erano state rimosse, allo stesso modo di quelle che appartenevano a Kathrina.
    Varcarono entrambi la soglia senza fare il minimo rumore e poi, dopo aver cercato nello sguardo del fratello il consenso per continuare, Bill si schiarì la voce urlando:
    -Ehi, papà! Sono tornato!
    Sorrise maligno rivolgendosi a Tom e si strofino le mani, sentì dei passi affrettati sulle scale e poi vide Dimitri che brandiva un coltello fermarsi sull’ultimo gradino.
    -Bill! Tom! Che ci fate qui? – domandò circospetto.
    Lo squadrò dalla testa ai piedi con aria strana, poi puntò gli occhi sul corpo dell’altro figlio.
    -Ehi, mi aspettavo almeno un “bentornato figliolo”… - sorrise beffardo avanzando verso il padre con passi lenti e vagamente sensuali – Metti giù quell’arma, sai benissimo che potresti pentirtene.
    Dimitri deglutì rumorosamente e guardò entrambi i figli, quella serata pareva tutto fuorché una rimpatriata di famiglia…
    Sentì le mani tremolare e, per non farsi vedere, le nascose dietro la schiena.
    -Come ti sei ridotto? – domandò sprezzante al figlio minore.
    -Sono il frutto di ciò che hai creato tu. Sono l’Erede di Satana, ricordi? Come potevi pretendere che sarei cresciuto in un modo normale? Ma dimmi… - sospirò con aria quasi sognante, degna di un vero psicopatico - …raccontami di mamma. L’hai ammazzata tu, vero?
    Il padre indietreggiò quando vide il figlio minore tirar fuori dallo stivale un pugnale ben affilato e appuntito voltò gli occhi da un’altra parte e poi, sospirando, rispose.
    -L’ho uccisa io, lei voleva proteggervi da me ma io non potevo essere ostacolato da lei quando tra le mura di questa casa viveva il figlio di Satana.
    -…Che padre modello. – commentò Tom dietro di loro.
    Bill rise mettendo in mostra i denti bianchi, che sembravano risplendere alla luce della Luna la quale filtrava dalla finestra del salotto, avvicinò la punta del coltello sulla sua gola e fece una leggera pressione permettendo al sangue di sporcare la lama.
    La portò alla bocca e leccò quel succo color rubino dalla superficie fredda dell’acciaio come se fosse stato un vampiro affamato, Dimitri l’osservò terrorizzato e il cuore sembrò sbalzare fuori dalla cassa toracica mentre si tastava la ferita.
    Tom si avvicinò al fratello avvolgendogli la vita con le braccia e, subito dopo aver posato le labbra sulla sua guancia, appoggiò il mento sulla sua spalla.
    Girò il viso e poggiò le labbra sul collo di Bill respirandone il profumo dolce e allo stesso tempo maschile.
    Dimitri li osservò sempre più schifato e perplesso, soffermandosi sul sorriso estasiato di Bill.
    -Sì, non mi allontanerai da lui un’altra volta… - sciolse l’abbraccio con il fratello e raggiunse il padre sopra le scale. – ora dimmi. Come faccio a liberarmi dalla setta per sempre??
    L’uomo si ritrovò con le spalle al muro con il figlio minore che lo sovrastava con la sua altezza guardandolo dall’alto.
    -Dovresti morire… - soffiò l’ultima parola prima che sentì la lama del coltello affondare nella propria carne e vide il sorriso agghiacciante del moro mentre lo guardava negli occhi.
    -Addio, Dimitri. Spero che incontrerai il tuo amichetto Satana una volta che sarai crepato.
    Affondò di più il pugnale nella sua cassa toracica e lo girò in senso orario sputandogli in viso in segno di disprezzo, quando una strana luce s’impossessò del corpo senza vita dell’uomo che si accasciò al suolo.
    Indietreggiò cadendo dalle scale e vide il corpo di Dimitri sgorgare più sangue del dovuto e bruciare velocemente come se fosse stato gettato sopra dell’acido.
    Bill volse gli occhi all’indentro e spalancò la bocca cominciando a tremare allo stesso modo di un epilettico durante una crisi.
    Tom vide la sua pelle bruciare e un rivolo di sangue scivolare dall’angolo della sua bocca e dalle cicatrici che aveva sul corpo, si chinò su di lui prendendogli una mano ma la sua pelle scottava.
    Si voltò, ma del cadavere del padre non vi era più traccia e tantomeno c’era sangue in terra o sulla parete arancione, Bill accanto a lui aveva smesso di tremare e muoversi convulsamente.
    Era steso supino con le braccia lungo il petto, spaventato gli posò una mano sul cuore che batteva ad un ritmo irregolare fino a fermarsi di colpo.
    -BILL! – urlò con tutto il fiato che aveva in gola mentre alcune lacrime premevano testarde per andargli a bagnare il viso.
    Il moro spalancò gli occhi dapprima vitrei e, alzandosi da terra con fare brusco, prese un profondo respiro mentre si guardava intorno spaesato. Il cuore aveva appena ripreso a martellare nel suo petto fino a raggiungere il giusto ritmo.
    Si guardò le mani ma non vi era più traccia di cicatrici e tanto meno sul resto del corpo.
    -Che ci facciamo qui? – chiese preoccupato tremando appena.
    Tom gli prese una mano sorrise.
    -Siamo liberi…
    Bill si avvicinò al fratello e posò le labbra sulle sue, socchiudendo gli occhi e assaporando quel bacio che sapeva di vittoria e libertà.
    -Ti amo… - sussurrò appoggiando il capo sul petto del fratello minore, ora nessuno li avrebbe più ostacolati.
    …e poco importava se tutto ciò era immorale, il loro amore era puro e ormai non avevano nulla da temere: dall’Inferno ci erano già passati.


    Note: Che ne dite?? ^^
    un bacio a tutte^^

    Vally
     
    Top
    .
  2. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    oh mio dio...haha
    Mi piace....é ”strana” però mi piace^^
    Ho avuto paura alla fine che bill morisse però non é morto....yuppy^^
    Che commento stupido..hahaha
     
    Top
    .
  3. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Nessie_Trümper @ 29/10/2010, 22:59) 
    oh mio dio...haha
    Mi piace....é ”strana” però mi piace^^
    Ho avuto paura alla fine che bill morisse però non é morto....yuppy^^
    Che commento stupido..hahaha

    NUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU xDDD

    beh, si è un po' strana... ma quando il prof ci ha assegnato il compito ho subito pensato ad una roba del genere...
    ho solo cambiato i nomi di Bill e Tom per non destare sospetti XDDDDDDD

    grazie amoreeeeeee <3333333333333333333333333333333333333333333
     
    Top
    .
  4. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*ValeryVampire* @ 29/10/2010, 23:01) 
    CITAZIONE (Nessie_Trümper @ 29/10/2010, 22:59) 
    oh mio dio...haha
    Mi piace....é ”strana” però mi piace^^
    Ho avuto paura alla fine che bill morisse però non é morto....yuppy^^
    Che commento stupido..hahaha

    NUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU xDDD

    beh, si è un po' strana... ma quando il prof ci ha assegnato il compito ho subito pensato ad una roba del genere...
    ho solo cambiato i nomi di Bill e Tom per non destare sospetti XDDDDDDD

    grazie amoreeeeeee <3333333333333333333333333333333333333333333

    Haha nuuu non dovevi cambiare i numiii..^^
    Un compito cosi? Mmh interessante xD voto?
     
    Top
    .
  5. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Nessie_Trümper @ 29/10/2010, 23:24) 
    CITAZIONE (*ValeryVampire* @ 29/10/2010, 23:01) 
    NUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU xDDD

    beh, si è un po' strana... ma quando il prof ci ha assegnato il compito ho subito pensato ad una roba del genere...
    ho solo cambiato i nomi di Bill e Tom per non destare sospetti XDDDDDDD

    grazie amoreeeeeee <3333333333333333333333333333333333333333333

    Haha nuuu non dovevi cambiare i numiii..^^
    Un compito cosi? Mmh interessante xD voto?

    lo devo ancora consegnare perchè li ritira l'8 novembre...
    ma io mi sono anticipata anche perchè devo leggere anche Dracula e scrivere i capitoli di DYOC...
    ...EGGIà XDDD
     
    Top
    .
  6. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    oh ma io volevo sapere il votinooo uff...
    Dracula?!hahaha
     
    Top
    .
  7. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Nessie_Trümper @ 29/10/2010, 23:30) 
    oh ma io volevo sapere il votinooo uff...
    Dracula?!hahaha

    ... ma è bello Draculaaa^^ >.<
     
    Top
    .
  8. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*ValeryVampire* @ 29/10/2010, 23:31) 
    CITAZIONE (Nessie_Trümper @ 29/10/2010, 23:30) 
    oh ma io volevo sapere il votinooo uff...
    Dracula?!hahaha

    ... ma è bello Draculaaa^^ >.<

    Shi shi...un figo...xD da farci zum zum hahaha....oddio haha
     
    Top
    .
  9. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    nuuu vabbeh... parlo della storia^^
     
    Top
    .
  10. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    aaah..bé non l'ho mai letta....quindi non so ^^
     
    Top
    .
  11. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    è bella è bella^^
     
    Top
    .
  12. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    leggerò anche quella allora^^
     
    Top
    .
  13. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    uh beh, se ne hai voglia xDDDDD
     
    Top
    .
  14. Nessie_Trümper
     
    .

    User deleted


    mmh si dai mi incuriosisce...e poi i vampiri mi piacciono un sacco quindi^^
     
    Top
    .
  15. *ValeryVampire*
     
    .

    User deleted


    A beh allora ^^
     
    Top
    .
14 replies since 29/10/2010, 21:36   83 views
  Share  
.